Il primo smartphone con due schermi era forse arrivato troppo presto. I cinesi lo riportano nei negozi con migliorie hardware e software
YotaPhone non ha suscitato un grande interesse sui mercati principali. Eppure il telefonino con doppio schermo aveva il suo perché: un touch classico sul fronte e uno, della stessa diagonale , sul retro ma con tecnologia e-ink. La stessa tecnica usata per mostrare i contenuti sugli e-reader, qui serviva per risparmiare batteria mostrando le applicazioni preferite in modalità normale ma con un evidente scaling nei colori. Un’idea geniale se si pensa che i top di gamma oggi arrivano allo stesso obiettivo rendendo l’interfaccia più scarna di elementi e grafiche. Ebbene, dopo le prime due generazioni praticamente invendute, ecco YotaPhone 3. In termini di hardware e software le migliorie sono evidenti: schermo da 5,5 pollici Amoled, da 5,2 pollici quello e-ink, processore Snapdragon 625, 4 GB di RAM, 64 GB di storage, batteria da 3.300 mAh e fotocamera da 12 megapixel.
Sbarco in Cina
Il debutto avverrà nella patria cinese a un prezzo vicino ai 470 euro per la versione base, 550 euro quella con 128 GB di memoria interna. Ovviamente a questo prezzo sul mercato ci sono dispositivi decisamente più potenti e affidabili, con marchi più famosi. Ma quello di Yota Device è uno smartphone che rompe gli schermi e che, probabilmente, piacerà solo a una nicchia ristretta di persone. In realtà il second screen svolge il suo compito in maniera ottimale, rappresentando un valido sostituto di un Kindle o di un qualsiasi lettore di ebook. Troppo piccolo lo schermo? Forse si, ma volete mettere la soddisfazione di sfogliare la libreria a disposizione mantenendo al minimo i consumi? Dopo l’arrivo in Cina, YotaPhone 3 potrebbe sbarcare anche in Europa, nel migliore dei casi entro la fine dell’anno.