Hexagon Safety & Infrastructure in prima linea per la sicurezza della società moderna

Le soluzioni Hexagon IPR, I/CAD e l’ultima arrivata OnCall contribuiscono a gestire crisi ed emergenze in modo ottimale grazie alle nuove tecnologie. Angelo Gazzoni, country manager Italia: «Bisogna colmare il gap con l’Europa e anche nel campo della sicurezza il futuro è IoT, Big Data e Mobile»

L’esplosione del dato localizzato, geospaziale, ha generato un tale flusso di informazioni difficile da immaginare solo qualche anno fa. A casa, sul tragitto per il lavoro o in vacanza, la maggior parte delle operazioni che svolgiamo ha la conseguenza di produrre contenuti digitali referenziati su una cartina, anche se non ce ne rendiamo conto. Banalmente anche una foto scattata con lo smartphone può contenere coordinate specifiche spazio-temporali, che in caso di indagini da parte delle autorità riescono a contestualizzare individui, eventi, luoghi. Insomma, se l’identità digitale è l’oro della digital economy, la georeferenziazione ha un valore almeno pari, per chi sa sfruttarne tutte le potenzialità. Tra queste vi è sicuramente Hexagon AB, colosso svedese che nel 2010 ha acquisito Intergraph Corporation per dedicare una parte importante del proprio lavoro alle soluzioni più avanzate di gestione e manipolazione delle informazioni geospaziali. Nel 2015, una delle due divisioni del gruppo, Intergraph SG&I, già parte della grande famiglia di Hexagon, ha operato il cambio di denominazione in Hexagon Safety & Infrastructure.

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Oggi, la compagnia è leader in un campo di azione che apre scenari davvero ampi e in via di definizione. Dalla mappatura delle basi militari e dei giacimenti petroliferi, l’ambito operativo si è ampliato anche alla messa in sicurezza di infrastrutture critiche, impianti chimici, complessi energetici, luoghi di aggregazione e mezzi di trasporto. In un mondo che si scopre spesso indifeso, soggetti come Hexagon Safety & Infrastructure lavorano per proteggere al meglio persone, ambienti e cose. Ne abbiamo parlato con Angelo Gazzoni, country manager Italia di Hexagon Safety & Infrastructure, che ha delineato le strategie dell’azienda e gli obiettivi sul lungo periodo. «Il nostro focus è la realizzazione di soluzioni business critical e mission critical su tre linee: sicurezza pubblica, gestione delle reti (telecomunicazioni, energia, servizi di utilità) e protezione di infrastrutture critiche». Pur mantenendo una continuità operativa, ci stiamo concentrando in modo crescente nella messa in sicurezza di contesti pubblici o privati di interesse strategico, dove ci sia grande necessità di rispondere in tempo reale a situazioni di emergenza. Per questo stiamo investendo fortemente su una crescita della struttura, convinti che ci sia sempre più bisogno di nuove soluzioni di protezione su ampia scala, da impianti concentrati ad infrastrutture diffuse».

COLMARE IL GAP CON L’EUROPA

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La tecnologia di Hexagon Safety & Infrastructure è abilitante per interconnettere i punti nodali del tessuto nazionale quando si parla di operazioni coordinate. In Italia, a differenza di quanto accade in altre parti d’Europa, c’è ancora molto da fare per raggiungere gli standard di altri paesi per quanto riguarda il numero unico di emergenza (NUE) in termini di interoperabilità delle risorse che devono rispondere alle richieste di soccorso. «In tal senso, disponiamo di tecnologie che consentono ai vari attori coinvolti nelle operazioni di sicurezza ed emergenza di operare in modo efficiente, organizzato e rapido. Nel nostro Paese, sono pochi i casi in cui vengono utilizzati strumenti evoluti per la gestione delle emergenze in grado di rendere efficaci gli interventi grazie al perfetto coordinamento e dispiegamento di uomini, mezzi e risorse».

Ma oltre alla gestione delle comunicazioni e delle risorse, le soluzioni Hexagon Safety & Infrastructure trattano anche, e soprattutto, della parte analitica delle informazioni ricevute. Ce lo spiega lo stesso Gazzoni: «Mettendo insieme svariate fonti informative interne ed esterne all’organizzazione e integrandole con quelle provenienti da sensori sul campo, possiamo ampliare il significato di un evento, spesso anticipando la sua evoluzione, così da attuare le dovute misure di sicurezza, prevenendo o riducendo possibili danni. Si tratta di un paradigma fondamentale nelle sale di comando e controllo evolute, che non possono più limitarsi a considerare dati isolati per la descrizione di un avvenimento, ma approfittando della ricchezza informativa dei big data, devono anche saper individuare pattern o intercettare early warnings per portare alla prevenzione o quanto meno alla mitigazione dei possibili danni causati da un evento emergenziale».

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L’OFFERTA DI HEXAGON SAFETY & INFRASTRUCTURE

Le soluzioni di riferimento dell’offerta di Hexagon Safety & Infrastructure sono due: I/CAD (Intergraph Computer Aided Dispatching) con il nuovo thin-client OnCall ed Intergraph Planning & Response. Il primo consente di inviare le risorse più appropriate per rispondere ad emergenze in modo rapido, efficace e ottimizzato. Abbiamo tutti in mente le immagini delle grandi centrali operative dove le forze dell’ordine monitorano una città o un quartiere, coordinando e distribuendo le risorse sul territorio in modo da seguire celermente ogni richiesta di supporto. «Nella gestione delle attività di “routine”, tecnologie di questo tipo – afferma Gazzoni – permettono di risparmiare minuti preziosi per le operazioni di soccorso, indentificando le risorse più vicine, delineando i percorsi ideali e definendo in dettaglio le procedure da eseguire».

La seconda soluzione, Planning & Response, permette di gestire grandi emergenze che possono durare anche settimane o mesi. Si tratta di un “contenitore” dentro il quale ricadono task differenti che bisogna coordinare. «Nella pratica – spiega il country manager – P&R è una sorta di ERP applicato a situazioni di crisi dove l’ottimizzazione è fondamentale nell’ottica di salvare persone e cose». Hexagon Safety & Infrastructure fornisce non solo strumenti tecnologici ma supporta i clienti nella definizione dei processi indispensabili per fare il salto di qualità operativo nelle sale di comando e controllo di nuova generazione.

IL FUTURO È NELL’IOT, BIG DATA E MOBILE

L’evoluzione tecnologica anche nel campo safety & security è spinta dai driver che stanno influenzando i nostri tempi come IoT, big data e mobile che forniscono capacità operative superiori. «L’obiettivo principale è aumentare il più possibile la cosiddetta “situational awareness” ovvero la capacità di avere una visione chiara e dettagliata della situazione in corso e prevedere la sua evoluzione» – continua Gazzoni. «IoT e big data permettono all’operatore di sala di contare anche sui dati dei sensori e sulle analisi predittive dagli strumenti di analytics. Il mobile ha invece un impatto bidirezionale: permette all’operatore di campo di ricevere informazioni molto dettagliate dalla sala centrale direttamente sul dispositivo portatile ma è anche a sua volta fonte di informazioni (pensiamo alle telecamere wearable)».

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LA STRATEGIA DI HEXAGON SAFETY & INFRASTRUCTURE

Il cambio di direzione nella strategia di Hexagon Safety & Infrastructure è evidente: fino a qualche anno fa la parte centrale del business era rappresentata da applicativi GIS, mentre oggi l’obiettivo è quello di fornire soluzioni che su base geospaziale forniscano risposte ad esigenze operative e di business. «Assistiamo a una crescente richiesta di protezione su più livelli, anche in Italia, un paese che ci ha visto per molti anni come player tecnologico all’avanguardia» (l’originaria Intergraph opera da noi dal 1983 ndr.). Che si tratti di enti, aziende e organizzazioni, la missione è una sola – conclude Angelo Gazzoni: «Mettere a disposizione dei clienti le nostre tecnologie e le nostre competenze, per rendere più sicuro il mondo in cui viviamo e far fronte in modo efficace alle emergenze di qualsiasi sorta, siano esse situazioni di routine, atti criminali o calamità naturali».