Schneider Electric, anche la formazione è digital

«Il progetto nasce a livello corporate, ma la creatività è tutta locale» – esordisce Simone Involti, learning & development solution manager di Schneider Electric Italia, spiegando le peculiarità innovative della Learning Week, un’iniziativa di formazione e coinvolgimento del personale che è giunta alla sua quarta edizione e sta riscontrando un successo crescente. Del resto, nell’era della digital transformation, il capitale umano rimane l’asset fondamentale, e la Learning Week annuale non manca di fornire i giusti strumenti per comprendere e favorire l’engagement e l’innovazione.

Proprio quell’innovazione che è da sempre una costante per Schneider Electric, lo specialista globale nell’energia e nell’automazione, forte di un fatturato di circa 30 miliardi di euro nel 2016 e oltre 180mila persone in più di cento paesi in tutto il mondo. E il senso della Learning Week, che fa parte della Learning Strategy e Philosophy di Schneider Electric, è tutto nel suo essere un evento inclusivo, che ogni anno coinvolge l’intero organico aziendale a livello mondiale, regionale e nazionale in un’intera settimana dedicata alla formazione.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Declinare in digitale – L’edizione italiana, che si rivolge ai circa tremila dipendenti presenti nel nostro Paese, è da sempre declinata in modalità digitale: «La quasi totalità degli eventi è stata infatti animata in digitale, da specialisti interni o da business leader, con lo scopo di rompere il tabù della formazione a distanza e fornire la massima fruibilità dell’offerta, oltre che per consentire ai partecipanti di commentare e valutare in presa diretta i diversi eventi» – prosegue Involti. Obiettivi ambiziosi, ma difficili da ottenere con una formazione tradizionale: «Nella settimana assegnata, potremmo organizzare momenti classici in aula, ma di sicuro ci perderemmo l’opportunità di coinvolgere tutta la community di utenti in un’esperienza più sostenibile e proficua di quella in classe» – fa notare Involti, sottolineando che «avere un’agenda degli eventi completamente digitale rispecchia anche lo scenario “liquido” nel quale ci troviamo oggi a operare».

Leggi anche:  Apple, il successo degli iPhone non compensa i bassi ricavi dei Mac

Numeri di rilievo – Più in dettaglio, riferendosi all’edizione dello scorso anno, la Learning Week in Italia ha visto «l’organizzazione di 18 web seminar, 16 dei quali animati da business leader o specialisti interni, che hanno affrontato tematiche attuali quali innovazione, business trend e strategia, oltre che tematiche di well-being. Ogni seminario è stato caratterizzato da un learning design attento nel garantire la massima interattività nelle modalità web seminar, grazie anche all’implementazione di modalità di immediate polling, chat, Q&A e in alcuni casi di gestione dinamica dell’evoluzione dell’evento stesso, con valutazione e commento live di ogni sessione, per la massima trasparenza» – racconta Involti. I numeri sono significativi: sono state erogate 3.600 ore di formazione digitale in una settimana, mentre le partecipazioni sono state 2.758, con più di 370 connessioni contemporanee a un singolo evento.

Risultati in azione – La media pesata delle valutazioni dei singoli eventi è risultata di 4,27 su un massimo di 5, mentre il 93 per cento dei partecipanti ha dichiarato di aver ottenuto maggior conoscenza, allineamento organizzativo e informazioni al termine della fruizione degli eventi, che sono stati volutamente e univocamente erogati nel corso della settimana anche al fine di creare maggior attrattività per i potenziali partecipanti. Non a caso, prosegue Involti, «la learning transformation è un cambio di paradigma organizzativo e culturale nell’ambito della learning culture di Schneider Electric: da una tradizionale formazione a invito, in aula e con accessibilità limitata, si passa a un modello che richiede proattività, facilità di accesso e scalabilità delle soluzioni di apprendimento». Con interessanti riflessi anche sull’inclusività: «Dal 2013, si è passati da un 53 per cento di active learner, nel quadro delle sette ore di formazione cui ogni dipendente ha diritto ogni anno, al 91,6 per cento in Italia del 2016» – fa notare Involti.

Passo ulteriore – Nell’edizione di quest’anno, la Learning Week italiana ha fatto un passo ulteriore, ponendosi come un contenitore che si è riempito di eventi «senza alcuna forzatura». La partecipazione spontanea agli eventi digitali «è dovuta anche ai contenuti appealing» – fa notare Involti, spiegando di aver avuto quest’anno anche la partecipazione ai seminari di due clienti, in qualità di docenti, che «hanno portato la loro testimonianza nell’utilizzo delle soluzioni Schneider Electric e hanno affrontato il tema dell’efficienza energetica. Uno dei clienti era del Centro-Nord e l’altro della Sicilia: quest’ultima esperienza è stata doppiamente significativa perché ha permesso di mostrare in maniera tangibile come la digitalizzazione può portare sviluppo».

Leggi anche:  Wospee acquisisce TGP

Tre elementi chiave – Volendo sintetizzare gli elementi chiave della Learning Week declinata in Schneider Electric Italia, Simone Involti ne individua tre: l’essere digitale, l’inclusività e la ritualità. «Quello dell’inclusività è un elemento che si lega strettamente all’erogazione in forma digitale, in quanto questa modalità favorisce ulteriormente la partecipazione rispetto alla formazione classica» – evidenzia Involti, precisando però che «durante l’anno per ogni persona esiste già l’opportunità di decidere come stare al passo con l’organizzazione, ma è indubbio che una sorta di “vetrina digitale” quale quella da noi concepita sia un ulteriore driver per l’engagement». Il terzo elemento, quello della ritualità, è altrettanto rilevante nelle iniziative di formazione e coinvolgimento del personale, in quanto «le prassi diventano acquisite se sono efficaci» – evidenzia Involti, spiegando come il format digitale abbia dimostrato di essere molto efficace, tanto da generare «una ritualità virtuosa che fa emergere e favorisce una learning culture. Che poi è anche in grado di tradursi in un cambio di mindset verso un’adozione graduale, diventata sempre più sostenibile in quanto non forzata».

Un filtro per decodificare – Un’esperienza quindi più che positiva, alla quale si aggiungeranno specifici Learning Days focalizzati, concepiti allo scopo di “apprendere al nostro interno: l’ottica principale sarà il tema del digitale e dell’Internet of Things, trattando temi di mercato e trend tecnologici che sono ormai molto presenti» – anticipa Involti. È solo un ulteriore esempio dell’investimento continuo di Schneider Electric: «Le persone rimangono l’asset più importante dell’azienda, e in questo senso investire sul capitale umano è una necessità ma anche una responsabilità, soprattutto in un momento in cui il digitale sembra sovrastarci» – sottolinea Involti. «Ma è in questo scenario che le persone avranno sempre un ruolo determinante, se vengono dotate di un filtro critico più attivo, proprio quello che viene stimolato dal digitale. Decodificare con questo filtro critico gli spunti che provengono dall’esterno si sta dimostrando, e si dimostrerà ancora di più nel prossimo futuro, uno skill fondamentale per il singolo e per l’azienda» – conclude Simone Involti.

Leggi anche:  Il nuovo workplace di BPER Banca

L’energia delle persone

AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale – è il network italiano dei
manager e professionisti HR. Una community di oltre 17.000 membri, 3000 soci attivi, 16 gruppi regionali, una rete internazionale. Dal 1960 AIDP promuove uno sviluppo serio e responsabile della cultura manageriale in ambito risorse umane. Attraverso eventi, pubblicazioni, progetti e studi sul mondo del lavoro sostiene il successo delle organizzazioni e la crescita delle persone che vi lavorano.