Spotify, tutto pronto per la quotazione in Borsa

Spotify vale 8,4 miliardi di dollari

Spotify si prepara a lanciare la sua IPO nei primi mesi del 2018 ma ora deve affrontare una causa sui diritti

Spotify sta per fare il suo debutto a Wall Street. Secondo le agenzie Axios e Reuters, l’azienda svedese lo scorso dicembre ha avviato le consultazioni preliminari con la SEC (Securities & Exchange Commission), omologo statunitense della CONSOB, per la formulazione dell’IPO (offerta pubblica iniziale).

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L’ingresso in Borsa di Spotify, che ha attaccato pubblicamente Apple e Amazon sulla questione dello streaming, dovrebbe avvenire già nel primo trimestre del 2018 o al massimo entro la metà dell’anno. Al fine di evitare le commissioni necessarie alle quotazione, il colosso dello streaming avrebbe scelto l’insolita strada del directing list. A sostenere l’azienda in questa procedura ci sarebbero Goldman Sachs, Morgan Stanley e Allen & Co. L’ingresso in Borsa di Spotify, esattamente come avvenuto con Facebook, non dovrebbe apportare nessun cambiamento per l’utente e nelle modalità di abbonamento. Spotify, attualmente valutata 19 miliardi di dollari, non ha voluto commentare la notizia ma non ha nemmeno rilasciato una smentita.

L’azienda fondata da Daniel Ek sta quindi lavorando alle carte necessarie per la sua IPO ma nel frattempo deve affrontare una causa legale sul tema dei diritti musicali. Wixen Music, società che gestisce gli interessi di artisti come i Doors, Neil Young e Janis Joplin, afferma che Spotify ha reso disponibili alcuni brani dei suoi assistiti senza possedere i diritti di riproduzione e senza pagare le dovute royalties. Per questo Wixen Music ha depositato una querela presso una tribunale della California chiedendo un risarcimento di 1,6 miliardi di dollari.

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