Un evento a 300 all’ora per Veeam

La scelta di tenere l’incontro con partner, clienti e stampa nella cornice dell’Autodromo di Monza sancisce la volontà dell’azienda di dimostrare come la velocità e l’affidabilità oggi siano tutto

La platea è attenta: gli argomenti all’ordine del giorno sono tutti molto caldi e molto sentiti nelle aziende oggi. Trasformazione digitale, privacy, sicurezza, gestione dei dati: già il benvenuto e l’apertura dei lavori, a cura del professor Carlo Alberto Carnevale Maffé dell’Università Bocconi di Milano, dà l’idea dell’accelerazione. Il punto sulla situazione, fatto da Albert Zammar, vice presidente Semea di Veeam, delinea le conquiste di Veeam nei suoi 12 anni di vita (è stata fondata nel 2006): «Oggi abbiamo circa 300mila clienti e sono quasi 130 le aziende che ogni giorno scelgono Veeam. Ma uno dei dati più interessanti è il nostro Nps (Net promoter score, ovvero l’indice che evidenzia quanto i clienti siano disponibili a consigliare l’azienda come fornitore ad altri) che, a fronte di una media di mercato di 27, ha raggiunto quota 73: questo è chiaramente legato alla loro soddisfazione». Ma la chiave di volta per il successo da qui in avanti è strettamente connessa all’accesso ai dati: hyper-availability è la parola d’ordine. «Occorre garantire un accesso ottimizzato alle infrastrutture, in una logica multicloud: questo è  uno degli obiettivi di Veeam».

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Carnevale Maffé dipinge poi l’evoluzione delle abitudini degli utenti mondiali grazie all’affermarsi delle nuove tecnologie, smartphone in testa. «Il 47% degli utenti spende più di 35 ore a settimana sul proprio smartphone, mentre per la prima volta nel 2017 sono state vendute più autovetture a flotte che a singoli privati». In altri termini, il sistema ha più peso dei singoli. «L’availability è una grande sfida culturale: parafrasando Proust, è il tempo ritrovato».

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Veeam da vicino

Una breve intervista a Albert Zammar ha poi consentito di approfondire alcuni aspetti della strategia di Veeam. «Sono veramente entusiasta della giornata: abbiamo avuto tantissimi partner e tantissimi clienti che hanno accolto il nostro invito e hanno partecipato a VeaamONForum, sia direttamente che online. La scelta dell’autodromo non è casuale, perché Veeam ha sempre fatto della velocità una costante della propria strategia, adattandosi rapidamente alle nuove tecnologie e alle nuove esigenze del mercato».  Quindi risposte rapide, veloci e nei tempi che richiedono i clienti: questo è uno dei core value di Veeam. «Inoltre l’availability – prosegue Zammar –: come sapete, uno degli obiettivi di chi corre in auto è quello di ridurre i tempi di attesa, ripristinando i servizi in tempi vicini allo zero. In ogni caso, il gradimento per la tecnologia Veeam è molto elevato, tanto che oggi siamo a quota 19mila clienti in Italia».

Ma ci sono anche altre evoluzioni più “filosofiche” che influenzeranno il futuro dei dati. «L’ibridazione non è solo tra cloud privato e cloud pubblico – commenta infatti Carnevale Maffé – , ma anche tra tecnologia e scienze del comportamento. La sfida è la latenza negativa, cioè far trovare il dato dove servirà nel momento in cui serve». Infatti Veaam sta integrando «intelligenza artificiale e behavioral analysis nella propria soluzione – conferma Zammar -. L’obiettivo finale è quello di avere una piattaforma in cui il dato si autoprotegge, analizzando anche quelli che sono eventi esterni. Per esempio, spostare i dati automaticamente da un datacenter posto in un sito a rischio uragano in un altro sicuro, in modo predittivo».

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