Hypo Alpe Adria Bank razionalizza l’infrastruttura IT con VEM

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Hypo Alpe Adria Bank ha scelto VEM sistemi come partner per un percorso di cambiamento che ha al centro la piattaforma Flexpod

VEM sistemi annuncia che Hypo Alpe Adria Bank, istituto di credito di diritto italiano, si è affidata alla sua consulenza per semplificare la gestione dei sistemi e dotarsi di tecnologie più performanti, sostituendo l’hardware in via di obsolescenza.

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Hypo Alpe Adria Bank S.p.A. è un istituto di credito di diritto italiano la cui Direzione è a Udine. Dal primo novembre 2014 l’istituto è posseduto al 99% da HBI-Bundesholding AG, Holding di partecipazioni detenuta dal Ministero delle Finanze Austriaco con sede a Vienna.

Dopo una fase di forte espansione, culminata nel 2012 con 26 agenzie bancarie nel triveneto e una rapida crescita dei servizi IT, Hypo Alpe Adria Bank ha affrontato nel 2016 un periodo di contrazione, con la cessione di alcune filiali e l’aumento delle attività nella gestione dei cosiddetti NPL. In questo contesto l’infrastruttura hardware IT, stava raggiungendo la fine del proprio ciclo di vita e di validità dei contratti di manutenzione.

“Avevamo un’infrastruttura sovradimensionata rispetto alle esigenze della banca, ma non potevamo semplicemente procedere con la dismissione dei server”, spiega Marco Cozzi CIO di Hypo Alpe Adria Bank. “Dovevamo costruire una nuova architettura più agile e leggera, ma comunque performante. La direzione esigeva un obiettivo sfidante: migrare l’infrastruttura entro la fine del 2017, in modo da avviare il nuovo anno con un nuovo sistema a regime.”

È in questo contesto che sono entrati in campo i consulenti di VEM sistemi, che insieme al team IT dell’Istituto di Credito hanno elaborato un piano in tre fasi per raggiungere l’obiettivo: il primo ha previsto la dismissione dei server in via di obsolescenza, sostituiti con un’innovativa infrastruttura iperconvergente, che è stata individuata in Flexpod, una piattaforma infrastrutturale che integra storage, networking e server.  La fase successiva ha comportato l’aggiornamento delle versioni software e l’integrazione dei vecchi server e infine il progetto si è concluso con l’aggiornamento dei sistemi di Disaster Recovery, che sfruttano le funzioni di VMware Site Recovery Manager.

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La piattaforma di virtualizzazione VMware ha consentito di rinnovare l’infrastruttura senza interruzioni e nei tempi stabiliti; il team composto dai sistemisti della banca e dagli specialisti di VEM sistemi infatti, ha eseguito la migrazione entro i termini stabiliti, il 28 dicembre 2017. La gestione dell’infrastruttura è stata notevolmente semplificata. La pervasività dei servizi di virtualizzazione VMware, oggi aggiornati alle nuove versioni, ha consentito ai professionisti IT della banca di rimuovere alcune barriere specialistiche legate all’infrastruttura precedente e di estendere le proprie competenze, grazie a un programma di formazione portato avanti da VEM sistemi. In altre parole un gruppo di lavoro ridotto è ora in grado di gestire l’infrastruttura in totale autonomia e ha arricchito le proprie capacità in maniera sensibile

“Questo progetto con VMware e VEM sistemi è stato molto importante per la banca. Abbiamo ridotto il numero dei server aumentando le prestazioni e l’affidabilità dell’infrastruttura, che è completamente ridondata, con una riduzione dei costi del 40%”, spiega Cozzi che conclude: “Abbiamo completato la migrazione a fine anno con la chiusura dei bilanci e senza un’ora di disservizio. La competenza di VEM sistemi e l’indipendenza dall’hardware del software VMware ci hanno aiutato a rispettare tempi molto stringenti”.