Come anticipato nel 2018, Google chiuderà presto il suo servizio di messaggistica Classic, sostituito da Chat e Meet
Ottobre sarà il mese che porrà fine alla storia di Hangouts. Ma non lasciamoci prendere dal panico, quello che ha in mente Google non è un prepensionamento totale della sua piattaforma di messaggistica ma solo una migrazione veloce e indolore verso Hangouts Chat e Hangouts Meet. l primo ha funzionato finora solo in beta, e del tutto staccato da Chrome e le altre app di Big G mentre il secondo, è più un rivale diretto di gente come Skype, visto che si concentra sulle videochiamate, singole e di gruppo, e su altre funzionalità prettamente professionali, come la condivisione del desktop.
Pian piano dunque, le finestre e opzioni di Hangouts Classic entreranno a far parte dei due software indipendenti, con un lavoro che richiederà, in alcuni casi, l’intervento degli amministratori di sistema, ad esempio per abilitare le nuove regole di ricezione e conservazione della posta elettronica, attraverso Google Vault. A quel punto, i tecnici potranno anche scegliere di attivare la chat e disattivare Classic, per cominciare ad abituare gli utenti.
Cosa cambia
I primi utilizzatori vedranno sicuramente dei buchi nell’uso di Chat e Meet ed è per questo che Google sta lavorando per finalizzare al meglio le due piattaforme. Solo di recente ha aggiunto l’integrazione con Gmail, il supporto ai domini di terze parti, l’implementazione di Google Voice e della qualità delle videochiamate. Il termine fissato di ottobre è una sorta di punto di non ritorno: da quel momento si avrà la possibilità di passare subito al nuovo software o di continuare con Classic, in maniera simile a quanto accaduto per il remake di Gmail, qualche mese fa.
Non sarà comunque un periodo particolarmente lungo, visto che Hangouts era già un sostituto di GTalk, basato su XMPP. Inoltre, l’idea del big statunitense è quella di semplificare il portafoglio di applicazioni, per ottimizzarle e concentrare sforzi e risorse. In tale direzione sono andate le mosse precedenti, con l’eliminazione del progetto Allo (che nessuno ha realmente mai usato) e del social network Google+.