Il multi-cloud genera nuove sfide e opportunità business

Il multi-cloud genera nuove sfide e opportunità business

In questo periodo dell’anno facciamo delle riflessioni su quanto è accaduto e su ciò che ci attende in termini di tecnologia e di business. Fare previsioni sul lungo termine è semplice ma, secondo me, saranno le tecnologie multi-cloud a rivoluzionare il business nel 2019.

La tecnologia e il digitale guidano l’innovazione con l’obiettivo di migliorare le prestazioni delle aziende. La trasformazione digitale è un processo irrinunciabile per le imprese, che passa attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e la rivalutazione dei modelli di business secondo la value proposition e la conseguente posizione di mercato. Il cloud pubblico e privato sono due delle cinque tecnologie già implementate in molte aziende nel 2018 (fonte: IDG, State of Digital Business Transformation 2018), e ciò di cui ora parlerò nel dettaglio.

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Il cloud privato, insieme a big data, analytics e mobile, sono le tecnologie che contribuiscono maggiormente alla crescita del fatturato aziendale, mentre il 49% delle aziende dichiara di eccellere nelle performance e negli obiettivi aziendali grazie a una corretta strategia dati. La crescente richiesta di dati è riscontrabile anche osservando che diverse società tecnologiche hanno aperto numerosi data center in Italia per affrontare l’iper-crescita e l’iper-sprawl di dati. Ad esempio Aruba ha recentemente annunciato che il nuovo Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro (BG), con 10.000 m² di sale dati, è stato quasi completamente opzionato dopo un solo anno di attività e Amazon Web Services (AWS) ha confermato l’apertura di una nuova regione infrastrutturale a Milano nel 2020.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’evoluzione delle infrastrutture IT e dei metodi di implementazione, basti pensare alla nascita del cloud computing e alla fornitura di software, servizi e infrastrutture IT “as a service”. Oggi, grazie al cloud, è possibile utilizzare le applicazioni aziendali in modo semplice e accedervi praticamente da qualunque dispositivo, allo stesso modo, si possono utilizzare le infrastrutture IT in modo scalabile per poter accedere velocemente a una potenza di calcolo superiore.

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In un mercato in continua evoluzione anche le strategie aziendali devono cambiare velocemente: sono i consumatori stessi che stanno portando i professionisti IT a pensare a una strategia cloud più fluida. Oggi dobbiamo essere pronti a gestire una mole di dati che cresce in modo esponenziale e spesso abbiamo bisogno non solo di performance di calcolo maggiori, ma anche di poterle utilizzare in momenti diversi.

Il multi-cloud diventerà presto un elemento predominante e la sfida strategica delle aziende consisterà nella creazione di una gestione integrata dei dati che includa servizi cloud diversificati e renda automatico lo spostamento dei dati su più carichi di lavoro esattamente quando e dove si renda necessario. Un ambiente multi-cloud utilizza sia servizi pubblici che privati, superando l’attuale modello ibrido e consentendo alle aziende di usare gli strumenti più appropriati a una determinata situazione; una strategia IT nella quale si uniscono le risorse di fornitori di cloud pubblici e privati, per raggiungere nuovi obiettivi aziendali difficilmente realizzabili con il solo utilizzo di cloud privati e/o ibridi.

Mobilità, agilità e gestione dei costi sono i principali vantaggi di un ambiente multi-cloud, e le principali ambizioni delle aziende moderne. Le imprese che adotteranno un approccio più proattivo alla gestione dei dati anticipando in modo intelligente e soddisfacendo la richiesta di dati, aumenteranno il valore dei propri asset di dati aziendali e offriranno al mercato nuovi prodotti e servizi in modo più rapido. Oltre a una maggiore disponibilità questo approccio ridurrà significativamente i costi, sfruttando di volta in volta le migliori offerte cloud per gestire al meglio qualunque applicazione e dato aziendale.

Gartner ha predetto che la strategia multi-cloud diventerà la strategia comune per il 70% delle imprese entro il 2019, ma con il passaggio alle architetture cloud-native ci sarà un cambiamento sostanziale nel modo in cui le aziende pianificano la distribuzione e sfruttano gli investimenti infrastrutturali IT, che deve coinvolgere anche le persone direttamente interessate. I professionisti dell’IT devono quindi avere una maggiore visibilità sulle risorse IT e sulla comprensione dei dati per poter analizzare e ottimizzare le prestazioni grazie a un trasferimento intelligente dei carichi di lavoro da un’infrastruttura a un’altra e per poter gestire alcune attività IT, come la reportistica, in modo completamente automatizzato.

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Non esiste un approccio universale adatto a risolvere le esigenze di costo, flessibilità e scalabilità di un’azienda, ma l’approccio “as a service” verrà adottato anche per gestire soluzioni di backup, business continuity e disaster recovery, consentendo alle imprese di utilizzare un criterio diversificato per supportare al meglio gli obiettivi di business.

Luca Dell’Oca, EMEA Principal Cloud Architect Veeam