Ecuador, dopo l’arresto di Assange ecco gli hacker

Ecuador, dopo l’arresto di Assange ecco gli hacker

Secondo il paese, sarebbero arrivati 40 milioni di attacchi informatici al giorno a siti interni, da quando Julian Assange è stato prelevato dall’ambasciata di Londra

Un numero alto, al quale si stenta a credere, ma plausibile. L’Ecuador ha fatto sapere che siti istituzionali e privati, hostati nel paese o comunque con riferimento ad attività interne, sono continuo oggetto di attacchi hacker, dal momento in cui Julian Assange è stato arrestato. Via Twitter, il presidente ecuadoriano Lenin Moreno, aveva fatto sapere: “Con una decisione sovrana, l’Ecuador ha revocato lo status di asilo a Julian Assange, dopo le ripetute violazioni alle convenzioni internazionali e ai protocolli quotidiani”. Da allora, un numero enorme di attacchi informatici è stato diretto ai siti web da gruppi a sostegno del fondatore di WikiLeaks. “Nel pomeriggio dell’11 aprile siamo passati dal 51esimo al 31esimo posto al mondo in termini di volume di attacchi informatici” – ha detto Patricio Real, vice ministro per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, osservando che circa 40 milioni di minacce hanno avuto luogo ogni giorno.

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Cosa sta succedendo al web nazionale

Parlando con alcuni portali internazioanli, Real ha aggiunto che gli attacchi “provengono principalmente da Stati Uniti, Brasile, Olanda, Germania, Romania, Francia, Austria e Regno Unito, nonché dallo stesso Ecuador”. Javier Jara, sottosegretario del ministero delle telecomunicazioni, ha dichiarato che gli attacchi rilevati sono stati di un volume alquanto grande e, in certi termini, inusuale per la nazione. In cima alle tipologie i sempreverdi Denial of Distributed Service (DDoS), che al solito mirano a inondare la larghezza di banda di un bersaglio con enormi quantità di traffico. I dipartimenti più colpiti invece sono il ministero degli esteri, la banca centrale, l’ufficio del presidente, il servizio delle entrate interne e diversi ministeri e università. Per il momento, e secondo quanto comunicato, i tentativi di hacking non hanno portato al furto di alcun dato governativo ma hanno reso difficile per dipendenti e cittadini accedere ai loro account istituzionali.

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