La digital transformation secondo TESISQUARE

TESISQUARE, come farsi ispirare dai clienti

La fatturazione elettronica può costituire il primo passo sia per le aziende private sia per la pubblica amministrazione in direzione della trasformazione digitale

Di digital transformation si sente parlare in continuazione. Oggi, la trasformazione digitale sta assumendo una connotazione più definita, legata anche ai processi amministrativi. Fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione e B2B e-Invoicing sono alcuni dei tasselli che contraddistinguono questo percorso, in cui ulteriori passi sono costituiti dall’estensione al B2G (business to governance) e al B2B in tutta Europa. La conservazione a norma, la gestione documentale e la centralizzazione dei processi di controllo amministrativo anche cross-border completano il quadro. Questa è la percezione della digital transformation che ha TESISQUARE, partner tecnologico specializzato nella progettazione e implementazione di ecosistemi digitali collaborativi, pensati per potenziare e rendere agili i processi di interoperabilità dei molteplici touchpoint e attori della value chain estesa quali produttore, distributore, consumatore e altri stakeholder. Fondata nel 1995 a Bra (CN), l’azienda è attiva sul territorio nazionale con filiali a Milano, Torino, Roma, Padova, Genova e Bologna, e a livello internazionale, con sedi in Olanda, Francia, Spagna e Germania e partnership in USA e Russia. Oggi, TESISQUARE ha clienti in 35 paesi.

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DIALOGO DIGITALE

«L’obbligo della fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione ha innescato una serie di buone pratiche per la digitalizzazione di molte imprese» – afferma Gianmario Mollea, marketing & sales manager per la business line Digital Collaboration e Optimization di TESISQUARE. In quest’ambito abbiamo attivato da tempo esperienze di digitalizzazione dei processi aziendali, che hanno visto il via in concomitanza con l’obbligatorietà della fatturazione elettronica verso la PA nel 2015. In Emilia Romagna, per esempio, è partito un progetto per la gestione del ciclo dell’ordine, che si avvale dello standard europeo PEPPOL (Pan-European Public Procurement On-Line), insieme di risorse e specifiche che consentono la dematerializzazione del ciclo d’acquisto e l’interoperabilità tra i paesi dell’Unione. Questo protocollo consente infatti il dialogo tra gli attori dei processi di business per l’approvvigionamento della pubblica amministrazione.

«La fatturazione elettronica è un punto di partenza in termini di digital transformation. Porta vantaggi, toglie la carta, consente di avere uno standard unico, ma può portare le aziende a estendere i benefici della digital transformation ad altre aree».

Per conservare il materiale in digitale sono necessari sistemi di workflow e gestione documentale, volti a gestire la fattura e i documenti correlati. Anche i processi di conservazione a norma, diffusi grazie alla fattura elettronica tra privati, possono trovare una naturale estensione su altre tipologie di documenti in azienda. Non solo è importante trasformare un documento cartaceo in digitale, ma bisogna anche prestare attenzione ai formati elettronici non conformi a quanto richiesto. La trasformazione del cartaceo in digitale si colloca infatti all’interno di un processo di gestione multicanale dei documenti, che comporta l’introduzione di sistemi per uniformare i documenti.

PORTALI COLLABORATIVI

«In quest’ottica – aggiunge Mollea – è determinante disporre di un’area in cui raccogliere documenti provenienti da fonti diverse, in molteplici forme». La trasformazione digitale passa quindi anche attraverso i portali collaborativi per la gestione dei processi di business, consentendo un dialogo tra clienti e fornitori in modalità differente rispetto al passato (win-win vs win-lose), abilitando viste trasversali sull’intera supply chain tramite i cruscotti “Control Tower”.

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«I portali collaborativi consentono di instaurare una relazione vincente basata sul dialogo, in cui il fornitore conosce i processi del cliente ed è in grado di dare il supporto più adatto» – spiega Mollea. Nuove tecnologie e soluzioni digitali abilitano la gestione evoluta dei processi di business: ad esempio, la gestione dei big data permette di analizzare basi di dati sempre più eterogenei e in continua evoluzione, mentre la blockchain è utile per la gestione controllata delle transazioni nelle supply chain e nei contratti che le regolano. I predictive analytics, invece, consentono di costruire scenari a supporto delle decisioni e i processi di supply chain finance digitale, infine, snelliscono, semplificano e diffondono procedure collaborative di gestione dei rapporti finanziari tra operatori delle filiere.