Huawei fa causa agli Stati Uniti per le attrezzature sequestrate

Huawei, altri dieci anni difficili secondo il fondatore

Alcune attrezzature inviate a un laboratorio in California sono state bloccate sulla via del ritorno in Alaska per volontà del Dipartimento del Commercio

Huawei ha intentato una causa contro il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che aveva avviato un procedimento per bloccare le apparecchiature di telecomunicazione inviate dalla Cina negli Stati Uniti, dopo il blocco delle importazioni dagli States in patria. La causa è l’ultima in una battaglia senza esclusione di colpi tra il governo di Washington e Huawei. Il primo afferma, come al solito, che gli ingranaggi delle telecomunicazioni della compagnia cinese potrebbero essere usati da Pechino per spiare. La seconda, come al solito, nega, rispedendo le accuse al mittente. Nello specifico, Huawei ha dichiarato di aver spedito apparecchiature di telecomunicazione dalla Cina, tra cui un server e uno switch, a un laboratorio di test in California. Dopo le prove, l’attrezzatura è stata rispedita in Cina. Per tale attività, non è stata presentata alcuna domanda di licenza, perché non necessaria secondo l’azienda.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Cosa succede

Nonostante ciò, l’attrezzatura è stata sequestrata in Alaska dal governo degli Stati Uniti, e non è stata più rispedita indietro. “L’attrezzatura, al meglio delle nostre conoscenze, rimane in un limbo burocratico in un magazzino dell’Alaska” – si legge nei documenti inviati al tribunale. Il Dipartimento del Commercio non ha risposto immediatamente ma la compagnia cinese è convinta delle sue azioni: non ha richiesto alcuna licenza perché l’hardware in oggetto non rientrava in alcuna delle categorie controllate e, soprattutto, è realizzata al di fuori degli Stati Uniti ed era in viaggio per tornare alla casa base.

Leggi anche:  Wikipedia compie 23 anni

A maggio, l’amministrazione Trump aveva aggiunto Huawei ad una black list, speigando di recente che l’impasse si potrà risolvere all’interno dei riveduti accordi commerciali tra i paesi, lasciando intendere che più che di sicurezza, questo è un problema economico. Intanto, il Chief Financial Officer di Huawei, Meng Wanzhou, figlia del fondatore dell’azienda, è ancora detenuta in Canada da dicembre. Sta combattendo l’estradizione con l’accusa di aver ingannato le banche in merito al rapporto di Huawei con una società operante in Iran. Poco dopo la sua detenzione, le autorità cinesi hanno arrestato due cittadini canadesi, intimandoli di spionaggio.