WhatsApp lancia il suo sistema di pagamento in India

WhatsApp ha bloccato due milioni di account per aver infranto le nuove regole

Entro la fine dell’anno arriverà in India WhatsApp Pay, il trampolino di lancio per il sistema di pagamento via Libra?

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Un paio di mesi fa, Facebook ha interrotto il suo servizio di pagamenti Messenger in vari paesi in Europa per motivi non chiarissimi. Forse la spiegazione potrebbe essere quella appena giunta in India: il lancio di WhatsApp Pay. Business Today riferisce che l’app di messaggistica aggiungerà pagamenti al suo arsenale entro la fine dell’anno, a partire proprio dall’India. La società ha testato i pagamenti nel paese dallo scorso anno, su una base utenti di un certo peso: quasi un terzo degli 1,5 miliardi di iscritti a WhatsApp ha base proprio in India, dunque un business vasto e parecchio esteso.

Come funzionerà

“Riteniamo che il lancio accelererà l’inclusione finanziaria e porterà valore per le persone nell’economia digitale in rapida crescita dell’India” – ha dichiarato Wil Cathcart, responsabile globale di WhatsApp. “Non vediamo l’ora di fornire più servizi ai nostri utenti in tutta l’India entro la fine dell’anno”. Lo scopo, ha aggiunto, è rendere il trasferimento di denaro “facile come inviare un messaggio sulla piattaforma”. Non sarà solo l’India a beneficiare della mossa, secondo quanto riferito da Mark Zuckerberg: “Stiamo lavorando con altri paesi e speriamo di raggiungere la maggior parte delle persone che usano WhatsApp in tutto il mondo”, ha dichiarato l’amministratore delegato durante la teleconferenza sugli utili dell’azienda.

Vale la pena ricordare che un obiettivo di Facebook è unificare le piattaforme di Messenger, WhatsApp e Instagram. Questo anche nell’ottica di semplificare pagamenti e scambi di valuta da un servizio all’altro, senza lasciare mai l’applicazione che si sta usando. Dopo il lancio di Libra, è evidente che il fondamento di un simile scopo sarà la moneta social, che però sta incontrando non pochi problemi presso gli organi regolatori mondiali, soprattutto in Europa, dove un suo approdo non è così certo come poteva sembrare in fase di presentazione.

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