Facebook punta ancora sul VR: Oculus Half Dome 2 e 3

La compagnia di Zuckerberg rivela i due prototipi di visori pensati per il business, col fine di ampliare le possibilità di collaborazione virtuale

Facebook ha rivelato nuovi prototipi chiamati di visori VR, Half Dome 2 e Half Dome 3 all’evento annuale Oculus Connect 6. L’obiettivo in ciascuna versione è offrire una combinazione di un campo visivo più ampio rispetto agli attuali visori compatti, con messa a fuoco variabile, che corrisponde alla capacità dell’occhio umano di spostarsi tra la visione di dettagli di oggetti vicini e distanti. Come rivelato dal responsabile del Facebook Reality Lab, Michael Abrash, i nuovi Half Domes sono concepiti come strumenti “per il lavoro”, con l’obiettivo di potenziare gli spazi virtuali collaborativi. La società ha inoltre confermato che testerà la fattibilità dei Dome all’interno dei propri uffici, prima di distribuirli al pubblico.

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Pronti per il business

Half Dome 2 ha un sistema focale motorizzato basato su attuatori a bobina e cerniere a flessione, mentre Half Dome 3 ha un nuovo sistema elettronico: sei lenti a cristalli liquidi combinate insieme, così da sostituire il meccanismo di messa a fuoco motorizzato con schermi che possono spostarsi tra 64 focali diverse. Facebook afferma che Half Dome 2 offre un campo di visione (FoV) più ampio del 20% rispetto a Oculus Quest, riducendo il peso di 200 grammi rispetto a Half Dome 1. Ciò porterebbe Half Dome da 2 a 108 gradi di FoV orizzontale.

Non è chiaro se i prototipi possano debuttare sul mercato con il marchio Rift oppure con un brand specializzato nell’offerta business. Anche perché se in precedenza si pensava che il prototipo originale di Half Dome rappresentasse il futuro dell’hardware Rift, le divergenze sulla direzione futura che il prodotto commerciale dovesse prendere hanno portato il cofondatore di Oculus, Brendan Iribe, a uscire bruscamente dall’azienda, seguito dal leader del team Rift, Nate Mitchell, il che pone forti interrogativi sulla destinazione dei dispositivi in divenire, necessari comunque per tenere vivo l’interesse sul mondo VR.

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