L’UE teme per la sicurezza del 5G

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Entro fine anno un documento in cui l’Unione spiegherà i passi necessari ad affrontare le problematiche connesse al nuovo standard

L’Unione Europea ha avvertito che le reti 5G potrebbero essere a rischio per colpa di fornitori con forti legami con i governi nazionali. Tuttavia, il rapporto, che mira chiaramente a evidenziare i problemi derivanti dall’uso dell’hardware e dei servizi forniti dalle società di telecomunicazioni cinesi, ha smesso di nominare Huawei e ZTE. La relazione, preparata da un gruppo di sicurezza dell’UE, ha sottolineato il contesto degli enti finanziati dallo stato e ha chiesto un nuovo approccio per garantire che l’infrastruttura delle telecomunicazioni nel mercato europeo sia la più chiara e trasparente possibile. Il report afferma che le società non europee che fanno offerte per contratti di rete 5G potrebbero essere “soggette a interferenze” quando hanno legami stretti con il loro governo o lavorano in un sistema privo di “bilanci e controlli democratici”.

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Cosa succede in UE

“Tra i vari potenziali attori, gli stati extra UE sono considerati i più propensi a colpire le reti 5G”  hanno affermato sia la Commissione europea che la Finlandia, che detiene attualmente la presidenza dell’UE, in una dichiarazione congiunta. La relazione evidenzia la necessità per gli Stati membri di costruire relazioni di fiducia a lungo termine con i fornitori di tecnologia 5G e di ricercare la diversità di attrezzature e soluzioni. Entrambe avvertono che lasciare una rete 5G nelle mani di un singolo partner sarebbe rischioso. L’UE ha dichiarato di voler pubblicare un documento entro la fine dell’anno che spiegherà nel dettaglio le fasi specifiche necessarie per affrontare i rischi per la sicurezza.

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Tale relazione potrebbe anche nominare determinati prodotti che ritiene insicuri. Huawei ha accolto con favore l’ultimo rapporto dell’UE, affermando che è sempre pronta a collaborare con i partner europei sulla questione della sicurezza della rete 5G. La società ha ribadito che la sicurezza informatica è stata una priorità assoluta, tuttavia, non è mai riuscita a soddisfare il governo degli Stati Uniti, il che ha fortemente sostenuto che la cinese potrebbe essere costretta dal governo locale a violare la privacy dei suoi clienti attraverso “backdoor” preinstallate sui prodotti.

A maggio, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha inserito Huawei nella sua “lista di entità” di aziende che necessitano di un permesso speciale per acquistare tecnologia e componenti statunitensi. Il presidente Trump ha inoltre ripetutamente invitato gli stati amici a bloccare la corsa al 5G del “nemico” di Shenzen.