I giganti tech cinesi assieme per l’OS di stato

La Cina stringe sull’uso di tecnologia occidentale

CS2C e TKC realizzeranno NeoKylin, il sistema operativo che mira a togliere di mezzo la concorrenza di Windows (nonostante Tencent)

Due conglomerati che fanno parte del panorama tecnologico cinese stanno unendo le forze per creare un nuovo sistema operativo volto a mettersi dietro le spalle le attuali offerte occidentali globali. China Standard Software (CS2C) e Tianjin Kylin Information (TKC) sono entrambe legate al potere centrale di Pechino ed è dunque lecito pensare che il progetto sia tutta una messa in scena per calare un maggiore controllo sui cittadini del paese.

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CS2C e TKC sono le stesse precedentemente al lavoro su Kylin OS basato su Linux, che era l’originale sistema operativo voluto dalla Cina. Adesso, NeoKylin sarà il successore di tale iniziativa, di cui non si conosce davvero molto. Sappiamo che le compagnie suddette formeranno una società comune per realizzare il nuovo Kylin, che si lascerà dietro le rimanenze del primordiale software datato 2001, per abbracciare design e fluidità degni del 2020.

Cosa farà la Cina

Conosciamo anche l’idea di Pechino di togliere da ogni possibile computer del paese Windows e derivati. In passato i locali parlavano infatti di un processo di “Dewindowsifying” del mercato, senza lasciare ulteriori dubbi a riguardo. Nonostante ciò, la joint venture stipulata tra Microsoft con Tencent negli anni scorsi aveva permesso di dare il via libera ad una versione personalizzata di Windows, che esiste ancora oggi. Nonostante ciò, Kylin è tornato prepotentemente alla ribalta e, a questo punto, dovrebbe davvero realizzarsi.

Pare che sia stato messo insieme attraverso grossi pezzi di codice FreeBSD, in un wrapper Linux ed è probabile che il nuovo sistema operativo sarà una sorta di Linux puro, con qualche backdoor a corredo (ma non lo abbiamo mai detto). Eppure la mossa era attesa: con il continuo conflitto commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, e la corda tesa sulla testa di Huawei, era in un certo senso inevitabile che una simile situazione venisse a crearsi. Del resto, la Cina ha annunciato l’intenzione di eliminare i computer con tecnologia straniera da tutti gli uffici pubblici e governativi entro il 2023; uno dei più grandi switch della storia, se mai si verificherà.

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