L’IT agile al servizio del business

L’IT agile al servizio del business

Architetture e sviluppo con i clienti al centro: l’approccio Trusted Fintech di CRIF Global Technologies

Mirko Tedaldi, IT solutions senior director di CRIF, racconta su quali pilastri la divisione IT di CRIF fondi le proprie basi per creare sempre più valore per i clienti. Oggi CRIF supporta istituti di credito e aziende di più di 50 Paesi nell’offrire a consumatori e imprese
esperienze sempre più facili e veloci e prodotti e servizi all’avanguardia.

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Governance e flessibilità per innovare, con la garanzia della sicurezza – «Dal punto di vista tecnologico, la nuova forte centralità acquisita dal cliente e dagli utenti finali richiede di saper sviluppare rapidamente applicazioni e servizi soggetti a frequenti iterazioni. Le architetture vanno quindi ripensate in maniera più flessibile, per essere adattabili al business e realizzare i nuovi servizi in modalità Minimum Viable Product e Minimum Viable Process» – spiega Tedaldi.

A CRIF Global Technologies la digital transformation pone alcune grandi sfide. «In primis,
coniugare governance e sicurezza. Dobbiamo inoltre far leva su asset e servizi chiave, senza compromettere agilità e centralità del cliente, e supportare nuovi modelli di business
senza causare “discontinuità” ai servizi esistenti. Altri aspetti determinanti sono garantire
agilità nello sviluppo, nella delivery e nelle operations e permettere di reagire all’elasticità della domanda tramite il cloud». Di pari passo, a livello organizzativo «serve una stretta
sinergia tra tutte le funzioni aziendali, tesa alla soddisfazione del cliente finale».

Metodologie, collaborazione e interculturalità per creare valore – CRIF Global Technologies ha implementato la metodologia DevSecOps con tre componenti: l’automazione del flusso, dalla richiesta di feature e bugfix ai test post-rilascio in produzione; l’utilizzo di un orchestratore di flussi automatici per le build/test; il coinvolgimento del team di Operations nella fase iniziale di progetto, in modo da intercettare quanto prima eventuali criticità a livello sistemistico. La variante “Sec” del DevOps è stata guidata dalla consapevolezza dell’imprescindibile esigenza di garantire la sicurezza di software e infrastrutture.

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Per la gestione dei progetti «adattiamo i processi IT all’ambito e alle caratteristiche del cliente e del progetto stesso, quali dimensioni, complessità e tolleranza del rischio». Due i cardini: rilasciare al cliente solo le funzionalità di cui ha effettiva necessità, con un approccio agile e incrementale; garantire un business sostenibile tramite un’innovazione veloce e vicina alle esigenze dei clienti.

Nella forte espansione internazionale di CRIF, «la metodologia Agile ha rappresentato una strategia vincente per servire efficacemente clienti globali, adottata in contesti e ambiti di business diversi e con team numerosi, multiculturali e distribuiti geograficamente». D’altronde l’interculturalità è un valore e una conditio sine qua non per CRIF. In Global Technologies questo significa puntare su team IT interculturali e cross-funzionali. «Siamo riusciti a fare della diversità la nostra unicità, attraverso linee guida, strumenti e metodologie, automazione, tool di collaborazione e il binomio Agile-DevSecOps. Perché l’innovazione e la collaborazione sono le chiavi del successo delle organizzazioni moderne» – conclude Tedaldi.