In vista delle elezioni di novembre, Twitter mette in pratica vari esperimenti per validare i tweet
Le elezioni del 2016 sono state un momento fondamentale per la diffusione della disinformazione online, quindi i social network hanno esplorato idee per impedire che ciò accada di nuovo nel 2020. L’ultimo test di Twitter è quello di etichettare i post che considera “dannosi e fuorvianti” da parte dei politici. NBC News ha riferito per la prima volta dell’esperimento che la compagnia ha poi confermato. Con la nuova funzionalità, i tweet fuorvianti sarebbero flaggati con un avviso arancione, sotto del quale dovrebbero esservi altri tweet, postati da verificatori e giornalisti. È anche possibile che Twitter includa correzioni da altri utenti che partecipano a una nuova funzione di “report della community“ in maniera simile a Wikipedia.
Twitter e la lotta alla disinformazione
Twitter ha spiegato alla NBC che il modello è uno dei tanti, di certo non l’ultimo: «Stiamo esplorando una serie di modi per affrontare la disinformazione e fornire più contesto ai tweet. La disinformazione è un problema critico e testeremo molti modi per risolverlo». La società ha poi affermato che nelle prossime settimane verrà rilasciata una versione demo, anche se non è chiaro su che raggio di azione.
In un esempio, si vede un post di Bernie Sanders affermare che il 40% delle armi negli Stati Uniti sono vendute senza controlli in background. Sotto l’etichetta arancione “dannosamente fuorviante” elenca i membri della comunità che ne hanno verificato l’autenticità o meno. Nello specifico, tale citazione si basava su uno studio del 1997 mentre report moderni mostrano che la cifra corretta è del 22%. Di recente, Twitter ha anche vietato i deepfake nel tentativo di combattere la disinformazione.