Coronavirus: WhatsApp punta a fermare la diffusione di bufale

Coronavirus: WhatsApp punta a fermare la diffusione di bufale

Il servizio di messaggistica è uno dei mezzi più utilizzati per condividere fake news e disinformazione: la piattaforma si mobilita

WhatsApp è stata utilizzata per diffondere false voci nel corso della pandemia da Covid-19, spesso sotto forma di messaggi vocali e di testo anonimi. In un esempio recente, un messaggio vocale ha fatto il giro di tutto il mondo, affermando che i ricercatori dell’Università di Medicina di Vienna avevano trovato un legame tra ibuprofene e sintomi più gravi di Coronavirus. In una dichiarazione a Euronews, i tecnici della piattaforma di messaggistica hanno confermato di essere impegnati nell’affrontare i messaggi virali e di aver ridotto il numero di chat a cui i messaggi possono essere inoltrati contemporaneamente.

«Incoraggiamo tutti gli utenti a verificare i fatti online prima di condividere i messaggi che sono stati inoltrati a loro e a interagire direttamente con fonti attendibili e ufficiali per informazioni importanti». In settimana, WhatsApp ha presentato il suo centro informazioni sul Coronavirus, che mira a “fornire una guida semplice e attuabile” per gli operatori sanitari, i governi e le aziende che si affidano alla piattaforma di comunicazione.

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WhatsApp usato per le fake news sul coronavirus

Come spiega WhatsApp, presto saranno disponibili risorse per gli utenti per “ridurre la diffusione di voci e connettersi con informazioni sanitarie accurate”. La mossa è attuata in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Unicef e il programma di sviluppo delle Nazioni Unite. WhatsApp ha annunciato che donerà 900mila euro a International Fact-Checking Network (IFCN), organizzazione indipendente del Poynter Institute.

La sovvenzione è destinata a sostenere l’alleanza #CoronaVirusFacts, che comprende oltre 100 organizzazioni locali in almeno 45 paesi. «Sappiamo che i nostri utenti stanno utilizzando WhatsApp più che mai in questo momento di crisi, che si tratti di amici e persone care, medici, pazienti o insegnanti e studenti» ha affermato Will Cathcart, capo di WhatsApp» ma vogliamo che il servizio sia una risorsa valida e trasparente in questo periodo».

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