Il cloud ibrido è la chiave di volta per la business agility

Innovazione e cambio culturale per una nuova “normalità” digitale

A cura di Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix Italia

Sin dalla fondazione di Nutanix nel 2009, ci siamo focalizzati sulle esigenze dei responsabili delle decisioni IT. Nel corso del tempo, con l’evolvere dei modelli cloud, abbiamo aiutato i clienti a rinnovare le infrastrutture IT affinché potessero realizzare le proprie iniziative digitali e conseguire gli obiettivi di business.

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Nel recente studio Nutanix Enterprise Cloud Index Report, ciò che emerge chiaramente è che i decision-maker IT vedono nel cloud ibrido il modello ideale per ottenere flessibilità e favorire l’agilità aziendale, oggi aspetto ancora più importante nell’era del COVID-19. Ma abbiamo anche constatato che l’adozione procede a stento. Per capire meglio quali siano per un’azienda le sfide e le opportunità derivanti dall’adozione del cloud ibrido, abbiamo approfondito la questione in un nuovo studio – Hybrid Cloud Report, che raccoglie le opinioni dei responsabili delle decisioni a livello globale. Ecco i principali dati emersi:

Il cloud pubblico da solo non basta

Quasi tutti gli intervistati (95%) pensano che la loro azienda trarrebbe pieno beneficio da un’implementazione ibrida che fornisca un’infrastruttura e operations IT coerenti tra cloud pubblici e privati. Ma lo studio mostra anche che sono ancora in molti a riscontrare difficoltà nel percorso di adozione del cloud ibrido – con il 70% che dichiara che il loro processo di trasformazione sta richiedendo più tempo del previsto.  Sebbene per alcuni il cloud pubblico è stata la scelta giusta per le loro iniziative digitali, per altri spostare le applicazioni business-critical nel cloud pubblico è stato più semplice da dire che da fare, se non impossibile. Per i tre quarti degli intervistati la riprogettazione o riorganizzazione delle applicazioni (75%) e la complessità nella migrazione (71%) sono le principali barriere che impediscono il passaggio dal cloud privato a quello pubblico.

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La ricerca di talenti IT si fa sempre più serrata

Trovare talenti IT qualificati è difficile per molte aziende, e trovarli con le appropriate competenze per gestire le infrastrutture cloud – pubblico o privato che sia – è sempre più sfidante. La maggior parte degli intervistati (88%) ha dichiarato che l’azienda per cui lavora fatica a garantire che il proprio team abbia le competenze adeguate per gestire un ambiente cloud ibrido, e per oltre la metà (53%) ciò costituisce la principale fonte di preoccupazione.

I silo impattano il risultato economico

Quasi tutti gli intervistati (95%) hanno dichiarato di doversi affidare a più team con competenze diverse per poter gestire un’infrastruttura di cloud pubblico e privato – e ciò crea dei silo. Tali silo possono impattare il risultato economico e quasi la metà degli intervistati ha citato l’aumento delle risorse (49%), l’incremento dei costi (45%) e lo spreco di risorse (43%) come motivo di preoccupazione. Nell’attuale scenario, in cui gran parte delle aziende è focalizzata sull’ottimizzazione delle risorse, questi aspetti diventano ancora più preoccupanti.

Cosa succederà?

È  chiaro che le aziende si trovano ad affrontare importanti sfide nella gestione di ambienti di cloud privato e pubblico, e questa tendenza non è destinata a cambiare. Secondo Gartner, entro il 2021, il 90% delle aziende avrà implementato un modello multicloud o di cloud ibrido. E l’esigenza di flessibilità nell’era del COVID non potrà che accelerare rapidamente tale transizione.

In conclusione, le aziende hanno bisogno di flessibilità per utilizzare al meglio i propri strumenti – e i cloud – a favore del loro business. Sono sempre di più le aziende che si stanno rendendo conto che un ambiente cloud ibrido unificato –che fornisca un’esperienza, strumenti e procedure operative coerenti tra diversi cloud privati e pubblici – può abbattere i silo e ridurre le inefficienze.  Ciò può aiutarle ad accelerare le iniziative digitali, fornendo un percorso per spostare facilmente le applicazioni legacy verso il cloud pubblico senza costosi interventi di riprogettazione. Queste applicazioni legacy avranno quindi anche accesso diretto alle tecnologie cloud native. Inoltre, il cloud ibrido offre alle aziende la possibilità di scalare molto rapidamente la capacità del carico di lavoro passando al cloud pubblico, o di utilizzare il cloud come luogo di backup per il disaster recovery.

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La soluzione di cloud ibrido di Nutanix, che si basa su un’innovativa infrastruttura iperconvergente, offre gestione unificata dell’infrastruttura e delle applicazioni tra cloud pubblici e privati. Le funzionalità chiave di questa soluzione di cloud ibrido sono abilitate da Nutanix Clusters, una nuova offerta di Nutanix che estende nativamente il software HCI al cloud pubblico.  Nutanix Clusters permette di spostare le applicazioni senza doverle riprogettare o riorganizzare quando le si spostano nei cloud pubblici.

Il report completo e i relativi dati sono disponibili qui.