Si afferma l’asse tecnologico Android-Arm

Mainframe, minicomputer, workstation, personal computer… Quale sarà la prossima era tecno-geologica dell’informatica, sempre che abbia ancora senso parlare di informatica.

Al di là della modificazione e trasformazione dello strato superiore della galassia – che ha portato alla fioritura di di un’economia a matrioska, in cui trovano posto i dispostivi Pc-like sino ad ora proposti, dal desktop al laptop, con varianti notebook e netbook, che però non hanno mutato la sostanza del duopolio Microsoft-Intel – siamo ora in presenza di una nuova ondata tecnologica post-Pc?

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Il tutto sembrerebbe essere riposto nell’evoluzione dei dispostivi mobili e nell’infrastruttura di cloud computing che ne diventa la dispensatrice in termini di servizi e applicazioni.

Al cuore dello scisma tecnologico, il tablet e la tecnologia di base di riferimento, ovvero processori e sistema operativo. Entrambe queste componenti tendono a differire rispetto al paradigma del personal computer ed esprimersi attraverso due emergenti tecnologie: i processori Arm dell’omonima inglese Arm Technologies e il sistema operativo Android di Google.

Evoluzioni che mettono in dubbio la sostenibilità a lungo termine del duopolio Microsoft-Intel. La stessa Microsoft ha annunciato un dispositivo Windows basato su processore Arm e già oggi circa il 95% dei dispostivi mobili è supportato da questo tipo di processori.

Herman Hauser, tra i fondatori della società inglese, afferma che si sta in qualche modo chiudendo il ciclo storico del business di Intel, quanto meno così come è stato finora conosciuto. “Nella storia del computing – dice Hauser – non vi è evidenza di casi in cui una società che ha dominato un’ondata tecnologica sia poi riuscita ad avere il controllo della successiva”.

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Implicitamente Hauser chiama in causa Intel e Microsoft aziende dominanti l’era del Pc e ne prospetta un ruolo da co-protagonista e non più da attori primari. “Per la prima volta in ventanni, afferma un analista della J.P Morgan Securities, Intel avrà di fronte un vero concorrente”.