Cubo di Rubik, una torta a 6 facce per il 40esimo anniversario

Quando nel 1974 l’architetto ungherese Erno Rubik progettò il suo celebre cubo presentandolo ai matematici di Budapest con intenti puramente didattici, non avrebbe mai immaginato che il geniale rompicapo avrebbe riscosso un successo senza precedenti, diventando il giocattolo più richiesto del pianeta con oltre 300 milioni di pezzi venduti

Dietro un’apparente semplicità si cela un meccanismo a dir poco ingegnoso: si tratta infatti di un semplice cubo costituito da nove quadrati per ogni faccia, differenti per colore, per un totale di 54. Lo scopo del gioco? Si deve arrivare ad aver un cubo con 6 facce di colori diversi composte da quadrati di colore omogeneo.

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Il cubo simbolo degli anni 80

E quale miglior modo per celebrare ieri a Bruxelles il 40° anniversario dalla sua invenzione, se non invitare Erno Rubik in persona a tagliare una torta a forma di cubo?

E’ quanto ha pensato il presidente della Commissione europea Barroso per celebrare un gioco che ha fatto la storia e il suo geniale ideatore. Il boom dell’amatissimo cubo fu soprattutto negli anni 80, quando la Ideal Toys ne acquistò i diritti e il celebre rompicapo ebbe immediatamente un successo straordinario, tanto che solo nel 1982 ne furono venduti 100 milioni.

Nello stesso anno l’architetto, designer e scultore Erno Rubik divenne il cittadino più ricco del suo paese. Rubik decise però di condividere il suo patrimonio investendo sui giovani, così nel 1990, divenuto presidente della Hungarian Engineering Company, fondò la Rubik International con l’intento di sostenere le nuove promesse del design ungherese.

Campioni e competizioni

Va da sé che come tutti i rompicapo che appassionano un’ampia fascia di mercato, di lì a breve sarebbero partite le prime competizioni di cubo di Rubik. Attualmente a detenere il record di velocità di risoluzione del gioco è un ragazzino olandese, Mats Valk, che appena sedicenne l’anno scorso impiegò 5 secondi e 55 centesimi per portare ad un colore uniforme le sei facce del suo cubo 3x3x3, che può produrre un numero praticamente infinito di combinazioni (ben 43.252.003.274.489.856.000), con un’unica soluzione possibile.

Un robot composto dai famosi mattoncini e con un cervello ARM tenta di battere il record mondiale legato al Cubo di Rubik. Ecco in che modo
Si chiama “The Cubestormer 3” ed è la macchina pensata per battere un Guiness dei primati. 

Persino un robot fatto di Lego e con un cervello ARM è stato progettato per tentare di battere il record mondiale legato al Cubo di Rubik.

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E il campione italiano? Si chiama Giovanni Gottardi ed è uno “speedcuber” a tutti gli effetti: così è chiamato con un interessante neologismo chi si cimenta con regolarità nelle competizioni dedicate a questo gioco. Il suo record personale di risoluzione del rompicapo è di 6 secondi e 86 centesimi agli Open 2012.

Ma la fama del cubo è sempre andata oltre al gioco matematico in sé, diventando anche un simbolo degli anni 80 insieme a tanti altri oggetti di quel periodo così ricco di icone squillanti e spesso chiassose, inequivocabilmente riconducibili a quel periodo. Anche il cinema ha preso in prestito a volte il cubo magico: lo troviamo ad esempio tra le mani di Will Smith in una scena del film di Gabriele Muccino “La ricerca della felicità”; ed è proprio grazie ad una straordinaria dimostrazione di abilità nel risolvere il rompicapo che il protagonista riesce a convincere uno dei dirigenti della Dean Witter a fargli sostenere un colloquio di lavoro.