Discover Bitcoin

Scoperto un falso exchange di criptovalute su Discord che promette Bitcoin o Ethereum gratis

Luiss in avanscoperta

Intervista a cura di Lucia Fioravanti

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Davide Mancini, Antonio Simeone e Annalaura Ianiro siete tre giovani ragazzi dalla formazione simile e al tempo stesso diversa, ognuno dei quali ha fornito le proprie competenze per la realizzazione del progetto Discover Bitcoin. Partendo dall’inizio, com’è nato il vostro interesse per le crypto-monete?

Annalaura: Per me è nato all’improvviso, dall’esigenza pratica di scegliere un argomento per la mia tesi magistrale. Quest’autunno sono stata in ERASMUS a Londra, alla Cass Business School. In una città da un’impronta finanziaria così marcata ho riscoperto la mia passione per la materia; passione che forse avevo un po’ messo da parte per concentrarmi su studi strettamente economici (macroeconomia e microeconomia).

Ho capito, quindi, di voler scrivere una tesi su un argomento che potesse combinare i miei due interessi, l’economia e la finanza. Per caso, ho letto un articolo sui bitcoin e mi si è accesa la lampadina. Da allora è stato amore folle per le crypto-monete e le valute virtuali in generale. Parlando con un mio amico e con il mio relatore alla Luiss, ho saputo del progetto di un osservatorio sulle crypto-monete e ho colto la palla al balzo.

Davide e Antonio sono stati davvero disponibili e mi hanno adottata subito

Antonio: Il mio interesse per i Bitcoin è nato da una semplice curiosità destinata poi a tramutarsi in uno studio analitico e appassionato. Come giornalista di formazione economica, sono da sempre stato attirato da tutto ciò che si presenti nel mondo della finanza e nel sistema economico come innovazione. Tutto per me è iniziato come un gioco. Ho iniziato a fare trading con i Dogecoin, altra moneta digitale di rilevante influenza, e mi sono reso conto del grande potenziale delle crypto-monete, soprattutto, in una situazione di crisi quale quella attuale.

Ciò che era una semplice curiosità si è rivelata poi un impegno professionale vero e proprio. Ho iniziato ad approfondire il tema delle valuta digitali, a lavorare ad analisi più dettagliate sul tema in questione. Vedendo inoltre anche il grande interesse in questo settore di un mio caro Professore della Luiss Guido Carli, insieme con Davide Mancini e ad Annalaura Ianiro, abbiamo deciso di rendere anche la nostra università aggiornata su questo nuovo fenomeno.

Davide: Durante il mio percorso da studente di Economia e Finanza ho coltivato l’importanza dell’informazione a tuttotondo e come studente della LUISS ho imparato la capacità di cogliere ogni palla al balzo.

La mia curiosità sul mondo dei Bitcoin è nata tra un articolo e l’altro. Un po’ per gioco, un po’ per una passione verso il forex ho cercato di farmi strada nell’oceano di informazioni sull’argomento. Devo ammettere che non è stato semplice farsi un’idea chiara, il contatto e le discussioni con persone preparate e smart come Annalaura e Antonio mi ha aiutato a mettere molti tasselli al loro posto.

Com’è nata l’idea di dar vita ad un osservatorio sulle crypto-monete? Qual è lo scopo dell’osservatorio Discover Bitcoin?

Il progetto “Discover Bitcoin” è nato da una passione comune. Tutti e tre abbiamo creduto nelle potenzialità delle crypto-monete, a tal punto da ritenere che questa nuova realtà non dovesse più essere un fenomeno di nicchia.

Abbiamo deciso di realizzare un Osservatorio dedito allo studio delle monete digitali che potesse cumulare in sé la funzione accademica e quella speculativo-finanziaria. Un fenomeno rivoluzionario e dalle enormi potenzialità non può non ammaliare, soprattutto a chi si occupa di queste cose per motivi di studio, lavoro o interesse personale.

L’osservatorio è un modo per poterne seguire l’evoluzione in maniera consapevole e completa, una zattera in quel mare d’informazioni.

Lo scopo di Discover Bitcoin è quello di diventare una fonte autorevole di informazioni sull’universo delle valute virtuali, in particolare le crypto. Essendo all’interno della LUISS, l’osservatorio mira a fornire a tutti gli studenti interessati, la possibilità di avvicinarsi a questo mondo e al mondo della ricerca. Vogliamo dare agli studenti una nuova chance per capire, prima della fine del percorso accademico, se si vuole proseguire nel mondo della ricerca o entrare direttamente nel mondo del lavoro. In ogni caso, lavorare, interloquire e ricercare, fianco fiano a professori preparati e disponibili, forniscono skills che, indubbiamente, potranno essere spese in ogni futura carriera.

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Quali potenziali sviluppi intravedete per l’Osservatorio? Come è destinato ad evolversi?

Questo non vuole essere un progetto destinato a finire con noi. Anche se due di noi, Annalaura e Davide, si laureeranno entro l’anno ciò non implica che finirà il nostro coinvolgimento. L’interesse prescinde dal nostro essere studenti universitari. D’altronde Antonio non lo è più, eppure è in questo progetto dalla testa ai piedi.

Vogliamo che l’Osservatorio diventi parte integrante della realtà accademica della LUISS, e che sia un polo di attrazione, sia per il mondo accademico, che per quello finanziario.

Ad esempio, uno degli obiettivi è di acquisire specifiche competenze riguardo le crypto-monete, in modo da poter offrire consulenza di qualità a qualsiasi impresa o individuo interessato sia ad espandere il proprio business intraprendendo investimenti nel settore sia per incorporare il nuovo sistema di pagamento.

Quali sono le caratteristiche delle monete digitali che vi hanno portato a credere in questo progetto?

Si potrebbe scrivere un libro per rispondere a questa domanda. Quali i vantaggi delle crypto-monete?

Innumerevoli. Sia chiaro, non è tutto oro quel che luccica. Bisogna sempre essere molto attenti alle generalizzazioni, rischiano di non essere idonee a comprendere a pieno il fenomeno.

Tuttavia, non si può negare che l’utilizzo delle crypto-monete abbia indubbie potenzialità, soprattutto vista la sentita esigenza di rinnovare l’attuale ecosistema economico e monetario stimolando una spinta verso l’efficienza.

Dobbiamo quindi prendere atto dei cambiamenti che questo fenomeno sta realizzando. In primis la libertà di pagamento in l’assenza di tassazione su tali valute (fatta eccezione per delle minime fees), la sicurezza delle transazioni garantita attraverso sistemi di backup e di crittografia, il superamento della necessità di rivelare dati sensibili per poter effettuare transazioni, l’impossibilità di generare inflazione tramite l’emissione di nuova moneta e l’assenza di un’autorità centrale. Si tratta di un potenziale che sebbene possa presentare luci e ombre non può in ogni caso essere ignorato e deve essere demistificato da quell’alone di incertezza e scetticismo con cui lo circondano i classici investitori affezionati ai tradizionali titoli di Stato, ma soprattutto gli ignoranti che ne parlano solo per sentito dire o per luoghi comuni.

Ciò che ci affascina maggiormente delle valute virtuali è l’essere un’alternativa. In questi anni, stiamo vivendo l’evoluzione di una crisi finanziaria ed economica, con tutte le sue implicazioni politiche e sociali. In mezzo a tanta confusione una cosa appare chiara: bisogna cambiare. Cosa? La classe politica? Il sistema economico-finanziario? La nostra mentalità? Ognuno ha una sua idea, più o meno chiara, ma penso siamo tutti d’accordo sul fatto che qualcosa deve cambiare.

Ecco, per noi le valute virtuali, e le crypto-valute in particolare, sono un’espressione, una manifestazione di questa esigenza.

Che cosa pensate della chiusura della piattaforma nipponica MtGox avvenuta di recente? Le crypto-monete sono una valuta eccessivamente instabile per un investimento a lungo termine?

Forse saremo un po’ cinici in questa risposta. Anche se può dispiacere per i depositanti presso MtGox ma se si osserva la storia dei Bitcoin e soprattutto la loro volatilità negli ultimi tempi, ci si può aspettare di tutto. Non solo, MtGox ha chiuso, ma altre piattaforme simili sono rimaste aperte e presentano un livello di tasso di cambio Bitcoin/dollaro decisamente più stabile (sempre riferendoci ai canoni del Bitcoin). Che il prezzo sia sceso tantissimo rispetto a quello di dicembre e gennaio non deve sorprendere nemmeno. Essendo una moneta ancora nella sua fase d’infanzia (è nata nel 2009), che quindi deve trovare ancora una sua precisa identità, ed essendo diventata oggetto di numerose notizie e quindi interesse, credo si possa parlare di una “moda del Bitcoin”. Molti vi si sono avvicinati per questo motivo, vi vedevano guadagni facili ed immediati. Tanti, tuttavia, dimenticano però che, specialmente in finanza, tanto guadagno prospettico corrisponde a tanto rischio. Per cui, non appena si sono viste nubi all’orizzonte, in tanti hanno abbandonato la nave e a conseguenza di ciò il prezzo è sceso bruscamente.

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Va posto l’accento sul fatto che MtGox ha chiuso per degli errori presenti all’interno del suo client software, che impedivano a MtGox di vedere quali transazioni ci fossero state a causa di un problema marginale nel protocollo Bitcoin, noto come “transaction malleability”. Tale problema, è noto dal 2011 e i siti più all’avanguardia ne tengono conto e aggiustano facilmente i loro software per ovviare al problema. Il software implementato da MtGox, non è stato in grado di farlo, e questo ha esposto i portafogli dell’exchange a essere facili vittime di furti.

A ciò bisogna aggiungere l’approccio superficiale del management di MtGox verso i propri conti: pare che l’exchange non abbia mai eseguito procedure di audit sui depositi dei loro clienti (!!!). Detto ciò, bisogna ricordare che quello dei possibili “glitch” e furti nelle borse di Bitcoin è un problema che non ha radici finanziarie. Tale problema influisce sul prezzo della moneta ed è, a nostro parere e non solo, un limite non trascurabile che tuttavia viene prezzato dal mercato e da chi investe consapevolmente in Bitcoin e nelle altre crypto-valute.

Quanto alla stabilità delle crypto-monete e al loro essere valide o meno per un investimento di lungo periodo, ci sono diverse considerazioni in gioco. Innanzitutto, il loro profilo di rischio è notevole, soprattutto nel breve termine. Nel lungo periodo… ci vorrebbe una sfera di cristallo. Credo chi investa a lungo, dove per lungo termine si intende almeno un orizzonte di oltre cinque anni, non lo faccia nelle crypto-valute. Il fascino che adesso queste esercitano sugli investitori è essenzialmente di breve termine, prettamente dovuto a possibilità di arbitraggio, che nel lungo periodo si esauriscono.

Un altro discorso va fatto per chi crede in una determinata crypto-valuta, e, di là dalle possibilità di guadagno, la trova comoda e sicura per effettuare pagamenti online, o magari per la sua attività di e-business. Un tale individuo, interessato all’aspetto reale della valuta e non semplicemente a quello finanziario, potrebbe investirci a lungo termine.

Il tutto dipende quindi dal profilo di rischio dell’investitore e dai suoi obiettivi. In finanza è controproducente parlare per grandi categorie.

L’assenza di un organo regolatore centrale che è uno dei vantaggi delle monete virtuali si è rivelata ultimamente anche il loro tallone di Achille. Si potrebbe trasformare in una grave carenza nel medio e lungo periodo destinata a mettere in crisi tutto il sistema economico fondato sulle crypto-monete. Pensate che sia necessaria un’autorità centrale volta a regolamentare il sistema delle crypto-monete? Quali sviluppi intravedete per le relazioni tra le valute virtuali e quelle reali? Sono due ecosistemi destinati a poter interagire pacificamente?

Molti vedono la decentralizzazione delle crypto-valute come un punto debole, in realtà è uno dei dei suoi punti di forza. L’assenza di un’autorità centrale e il fatto che tale moneta sia presente in quantità limitata consentono di evitare fenomeni d’inflazione. Altrimenti dove sarebbe la differenza con le valute reali?

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Non inganniamoci, i soldi che noi usiamo, sono carta e metallo senza un sostanziale valore intrinseco!

Valgono, perché lo Stato e la relativa Banca Centrale garantiscono il loro valore. Una dei pilastri ideologici dei Bitcoin è proprio la capacità di fornire un’alternativa al tradizionale sistema monetario. Saranno gli eventi a decidere se è un’alternativa valida o meno. Nelle intenzioni del loro creatore, i bitcoin non mirano a sostituirsi alle monete reali, presentano parecchi limiti per poter ambire a ciò. Tuttavia, l’idea è stata lanciata e chissà, può darsi che qualcuno riesca a trovare proposte ancora più efficienti.

La storia della moneta è un’evoluzione continua. Ora è l’era delle valute fiat, ma chi ci dice che fra un secolo, ad esempio, non si passi a qualcos’altro? Le crypto? “Ai posteri l’ardua sentenza.”

I due ecosistemi, valute virtuali e valute reali, già coesistono. Lo stesso Bill Gates ha sostenuto che le monete digitali possano essere una grande risorsa soprattutto per l’emancipazione finanziaria dei paesi del terzo mondo che necessitano di effettuare transazioni con piccole somme di denaro a basso costo. In Kenya ad esempio le crypto-monete sono utilizzate per oltre la metà delle transazioni.

Le crypto non sono il primo esempio di valute virtuali, né saranno l’ultimo data la progressiva digitalizzazione delle nostre vite. Bisogna mantenere una mente aperta, i problemi e le perplessità sull’argomento ci sono, dobbiamo cercando nuove soluzioni per la coesistenza di questi ambienti, una coesistenza che vuole andare a vantaggio dell’intera società.

Come ha contribuito la LUISS Guido Carli a sostenere il progetto Discover Bitcoin?

La LUISS Guido Carli si è sempre rivelata pronta ad accogliere nuove idee, ad aumentare le sue aree d’interesse per poter concedere agli studenti un’offerta didattica sempre più articolata e variegata.

I direttori dei dipartimenti di Economia e Finanza, Giorgio Di Giorgio, e di Impresa e Management, Gennaro Olivieri, assieme al direttore generale, il Dottor Lo Storto, hanno dimostrato sin dall’inizio interesse ed entusiasmo verso il nostro progetto.

Il supporto maggiore che ci hanno dato è stato quello di lasciarci appoggiare al CASMEF, il centro di ricerca economica della LUISS. Con lo stesso CASMES stiamo pensando proprio in questi giorni di svolgere gestione di portafoglio sulle crypto-valute.

Inoltre vorremmo ringraziare anche il Dottor Sordi per averci dato la possibilità di costruire il nostro sito http://bitcoin.luiss.it

Un grande interesse per l’osservatorio “Discover Bitcoin” è stato manifestato anche da Google Developer, diretto da Antonella Blasetti per le regioni Lazio e Abruzzo. Come si svolgerà l’interazione tra il Discover Bitcoin e il Google Developer Group?

I membri del Google Developer Group daranno il loro sostegno per ciò che concerne l’aspetto informatico e crittografico delle valute virtuali. Aspetto essenziale e di estrema complessità. Noi ci occupiamo di economia e finanza, non di crittografia. Siamo veramente entusiasti di questo loro coinvolgimento e supporto.

Abbiamo pensato di coinvolgerli nell’intervista per inserire un loro commento. Antonella Blasetti scrive:

La nostra community è composta da tecnici informatici appassionati e di ottimo livello. Di tutte le età e con esperienze ed interessi diversi. Ma tutti siamo interessati ai nuovi campi di applicazione del software, e soprattutto a come sia possibile salvaguardare e migliorare la vita delle persone. A questo punto è ovvio il nostro interesse verso le cryptovalute: siamo stimolati dalle tematiche di sicurezza/crittogafia e curiosi sulle possibilità pratiche di queste nuove monete. Quello che possiamo e vogliamo fare è mettere a disposizione dell’osservatorio le nostre competenze e la nostra passione.