Hacker in Corea nel giorno dell’anniversario

E’ in corso una pesante cyberguerra nelle due Coree tra i fuochi di veri e falsi Anonymous

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Un attacco già annunciato da parte degli Anonymous e arrivato puntuale oggi. In occasione dell’anniversario che ricorda l’inizio della guerra in Corea 63 anni fa gli hacktivisti hanno violato alcuni siti governativi nordcoreani e di mezzi di comunicazione che appoggiano il governo di Kim Jong-Un. Come si legge su siti nazionali, l’attacco è stato inviato tramite DDoS che causa difficoltà o impossibilità di accedere ai portali sui quali viene indirizzata una vasta mole di traffico web attraverso richieste di accesso. 

Le violazioni degli Anonymous

Come parte dell’attacco hacker di stamane, gli Anonymous hanno affermato di essere entrati nel sistema intranet interno della Nord Corea, rubando documenti fondamentali tra cui alcuni che riguardano il personale militare americano. Gli attacchi sono cominciati alla mezzanotte della Corea del Nord con obiettivi politici e strategici, come televisioni e radio che appoggiano il governo.

E quelle dei falsi hacker mascherati

In realtà, oltre alle violazioni confermate dagli Anonymous, ce ne sono state altre che, col senno di poi, sono riconducibili ad hacker che si nascondono dietro la maschera di Guy Fawkes ma che, evidentemente, non hanno nulla a che fare con il collettivo internazionale. Non è difficile capirne il motivo: mentre i veri Anonymous mettevano fuori uso i siti governativi nordcoreani, nella Corea del Sud alcuni omonimi facevano lo stesso con il portale della Casa Blu (ovvero del Presidente della Corea del Sud). In quest’ultimo caso, le pagine del sito sono state modificate con frasi che inneggiano al dittatore e Presidente nordcoreano Kim Jong-Un; un’azione totalmente contraria alla visione di Anonymous.

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Dati militari online

Dello stesso tenore sarebbe la pubblicazione di diversi file contenenti i fascicoli personali di membri della 3a Divisione Marine dell’esercito degli Stati Uniti, della 25esima divisione di fanteria e della prima di cavalleria. I documenti contengono nomi, date di nascita, grado, numero di previdenza sociale e altre informazioni relative al servizio. Insieme ai record vengono visualizzati nel dettaglio, le informazioni di circa 7.500 persone, nessuna delle quali oltre il 2009, quindi si potrebbe trattare di liste vecchie. Il dubbio sulla veridicità di Anonymous è legato al fatto che assieme a questo leak ne è stato pubblicato un altro che riguarda nomi utente e dettagli di login per gli account sul sito della Casa Blu, il cui governo di resistenza alla Corea del Nord è appoggiato dagli hacktivisti.