Foto-illusioni

Addio a Photoshop e fotomontaggi. Un calcolo matematico permette di capire, attraverso l’analisi della luce dell’immagine, se la foto è autentica o se si tratta di un assembramento tra più foto.

Stanno finendo i tempi d’oro per tutti quei paparazzi e quei fotografi esperti di photoshop, fotomontaggi e fotoritocchi. Milioni di euro guadagnati in seguito alla vendita di foto compromettenti e vip disperati per essere stati incastrati in un meccanismo perverso sono il risultato della falsificazione di immagini. Forse tutto questo può finire. Recenti scoperte dimostrano che scoprire se una foto è stata modificata digitalmente non è affatto difficile.
Il trucco sta nell’osservare i riflessi speculari dell’immagine, cioè quei puntini bianche che si formano quando la luce dell’ambiente è riflessa negli occhi. Dalla forma, dal colore e dalla posizione di questi puntini si possono ricavare interessanti dati sull’illuminazione del luogo in cui presumibilmente è stata scattata la foto. Si può utilizzare questo metodo per esempio per studiare un’immagine in cui sono presenti più soggetti. Se la luce riflessa nei loro occhi risulta differente anche solo per una persona, possiamo dedurre con certezza che si tratta di un falso e che l’immagine in questione è frutto di un assembramento di più foto.
Tuttavia non sempre basta una semplice occhiata empirica per determinare l’autenticità o meno di una foto. C’è un metodo matematico che permette di calcolare con precisione la posizione delle luci. Scoperto da Hani Farid, è un algoritmo che calcola l’orientamento degli occhi di una persona dalla forma delle iridi sull’immagine. Questa informazione, unita alla posizione dei riflessi speculari, consente al programma di individuare la direzione della luce. Come si nota dalla complessa spiegazione, quest’ultimo metodo non è così immediato come il primo. Infatti, oltre ai passaggi già elencati, per calcore l’esatta traiettoria della luce è necessario considerare altri parametri quali la forma dell’occhio, l’orientamento relativo tra occhio, fotocamera e sorgente di luce. Bisogna poi ricordarsi che i nostri occhi non sono sfere perfette, ma leggermente imperfette a causa della sporgenza della cornea.
Insomma, chiunque volesse scagionarsi dimostrando di non essere l’uomo che compare in una foto compromettente può farlo, il punto è che l’operazione potrebbe essere lunga e laboriosa. Buona fortuna!

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