I laptop danneggiati costano alle aziende italiane €1.144 miliardi all’anno

I dati emergono da una ricerca commissionata da Panasonic Toughbook ad IDC. A questa cifra vanno aggiunti i costi indiretti causati da interruzioni del business, perdita di opportunità professionali o insoddisfazione del cliente.

Sulla base della ricerca inglese, si stima che per l’Italia i laptop danneggiati costino alle aziende italiane €1.144 miliardi per riparazioni e ripristino dati. A questo vanno aggiunti i costi indiretti causati da interruzioni del business, perdita di opportunità professionali o insoddisfazione del cliente.

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La ricerca, commissionata da Panasonic Toughbook e sostenuta dal gruppo di analisti tecnologici di IDC, dimostra che il 20% dei laptop aziendali richiede un’assistenza annuale e che il 14,2% delle riparazioni è causato da danni fisici o incidenti.

“Con una probabilità annuale del 14,2% per quanto concerne i danni fisici, i direttori IT dovrebbero considerare che ogni laptop porta con sé un costo potenziale nascosto pari a €255 annui”, ha sostenuto Stephen Yeo, direttore marketing Panasonic Toughbook EMEA. “Ciò significa che durante un triennio di vita, un laptop ha un costo nascosto di rottura pari a €766; questo dato potrebbe aumentare notevolmente per i lavoratori sul campo o per chi si occupa di vendite.

Con i Toughbook di Panasonic, riducendo più dell`80% il rischio di danni, le aziende possono contenere i costi nascosti per un ammontare di circa €631 per ogni notebook durante un periodo di tre anni; questo fa si ché i nostri dispositivi siano economicamente vantaggiosi, soprattutto se si considera che un Toughbook generalmente ha una durata media di 5 anni”.

CAUSE DI ROTTURA

Durante il sondaggio, il 72% degli intervistati con notebook danneggiati ha riportato di aver subito danni alla tastiera, mentre il 66% ha subito guasti allo schermo. Componenti non esposti che subiscono maggiori danni includono batterie e hard disk drive, entrambi menzionati da più del 50% degli intervistati.

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L’errore umano e la mancanza di attenzione sono responsabili per gran parte dei danni, con il 72% degli intervistati che sostiene di aver fatto cadere il laptop, il 66% di aver rovesciato liquidi sul dispositivo e il 55% che afferma di averlo fatto cadere dalla scrivania o dal tavolo.

I dipartimenti che hanno subito maggiori danni sono quelli dell’assistenza clienti, seguiti dall’amministrazione e vendite.

PROBLEMATICHE CONNESSE AI DANNI O ALLE ROTTURE DEI LAPTOP

Sempre secondo il sondaggio condotto da IDC, Il 63% degli intervistati ha riportato un calo produttivo come conseguenza di danni o rotture dei laptop, mentre più di un terzo ha elencato perdite di dati rilevanti o informazioni aziendali (37%) e vendite perse o ritardate (34%).

Parallelamente alla prospettiva fornita da IDC in UK, su un aumento delle vendite di laptop nel 2010 rispetto a computer fissi, il gruppo di analisti ha consigliato alle aziende di scegliere con maggiore attenzione il tipo di laptop che si intende acquistare. “IDC sostiene che nuove strategie di acquisto dei laptop dovrebbero includere metriche specifiche per ciò che concerne la qualità del prodotto con un occhio di riguardo alla durevolezza”, ha sostenuto David Daoud.

“Le aziende dovrebbero procurarsi dei notebook costruiti appositamente per resistere a situazioni differenti, non solamente alla polvere, allo sporco e a temperature estreme, ma anche a colpi e schizzi. Inoltre, dovrebbero munirsi di notebook in cui componenti chiave come tastiere e schermi siano rinforzati, assicurandosi che le parti interne siano di qualità molto resistente”.

“L’utilizzo dei laptop è diventato onnipresente all’interno delle aziende con un numero sempre maggiore di dipartimenti che traggono vantaggio dalla flessibilità e convenienza offerte ma che pongono una scarsa attenzione al tipo di prodotto acquistato e all’impatto del “total cost of ownership” sull’azienda”, ha sottolineato Stephen Yeo, direttore marketing panasonic Toughbook EMEA.

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“Le aziende dovrebbero considerare se un laptop Ruggedized fa al caso del proprio staff poiché in molti casi l’elevato investimento iniziale viene rapidamente ripagato dalla lunga aspettativa di vita dei prodotti e dal risparmio nei costi ordinari”.

La ricerca completa è scaricabile cliccando qui