EMC svela una lettera inedita di Maria Antonietta

Il documento sarà in mostra presso “Lux In Arcana”, a partire dal prossimo 1 marzo presso i Musei Capitolini. EMC è sponsor principale della manifestazione

EMC ha svelato in anteprima una lettera inedita scritta dalla regina Maria Antonietta di Francia, che farà parte dell’esibizione “Lux In Arcana”, in programma presso i Musei Capitolini di Roma a partire dal 1 marzo. Nel corso dell’evento verranno mostrati 100 documenti storici finora custoditi negli Archivi Segreti del Vaticano, alcuni di questi disponibili per la prima volta in pubblico.

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EMC, azienda leader nelle soluzioni di gestione e protezione delle informazioni, è sponsor principale della mostra. Per questo motivo, ha la possibilità di rendere pubblico in anticipo uno dei documenti. Si tratta di una lettera scritta da Maria Antonietta nel 1793 mentre era in prigione, destinata a qualcuno che si pensa essere il fratello di Luigi, Carlo Filippo, conte di Artois, che nel 1824 divenne Carlo X, re di Francia. La lettera, della lunghezza di sole dieci righe, è scritta a mano su un foglio di carta comune piegato in due.

Lo sconsolato messaggio di Maria Antonietta di Francia

Un biglietto dal carcere della regina deposta. Un biglietto senza data, poco più di dieci righe tracciate da una sola mano su un piccolo foglio di carta ordinaria, piegato in due parti. «Isentimenti di coloro che partecipano al mio dolore, mio caro cognato, sono la sola consolazione che io possa ricevere in questa triste circostanza». Questo l’inizio dello sconsolato messaggio in francese, firmato «la vostra affezionata cognata e cugina Maria Antonietta». La calligrafia chiara e ordinata non desta perplessità: chi scrive è Maria Antonia d’Asburgo-Lorena, figlia di Maria Teresa d’Austria, dal 1770 consorte del futuro Luigi XVI di Francia e da allora in poi chiamata per sempre Marie Antoinette. Al suo arrivo a Versailles, la quindicenne principessa austriaca non poteva immaginare quale tragica sorte l’avrebbe unita al suo giovanissimo cugino. La Rivoluzione Francese, scoppiata nel 1789, travolse la coppia reale il 10 agosto del 1792 con l’assalto della folla parigina al palazzo delle Tuileries, dove i sovrani si trovavano agli arresti con tutta la famiglia. La guardia reale fu massacrata e Luigi e Maria Antonietta trasferiti con i figli alla Tour du Temple, un’antica fortezza edificata dai cavalieri Templari nel XIII secolo.

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Gli eventi si susseguirono freneticamente: fu abolita la monarchia, proclamata la repubblica e revocata l’inviolabilità del re, ridotto al semplice rango di «cittadino Luigi Capeto». Il 10 dicembre 1792 si aprì il processo contro l’ex monarca, chiamato a rispondere dell’accusa di alto tradimento per aver concordato con altri sovrani europei l’invasione della Francia rivoluzionaria. Le sedute del tribunale si conclusero il 19 gennaio 1793 con la lettura della sentenza di condanna a morte, eseguita due giorni più tardi. L’aspetto dimesso del biglietto di Maria Antonietta, privo di qualsiasi elemento di ufficialità e scritto su un foglio improvvisato, con evidenti tracce di rifilatura lungo i margini, induce a datare il documento al periodo compreso fra l’inizio del processo e la sua tragica conclusione. Confermano questa ipotesi gli auguri per il nuovo anno espressi nel biglietto, che dovette necessariamente essere scritto prima del capodanno 1793 o al più tardi nei primi giorni di quell’anno. Più complessa è invece l’identificazione del destinatario: potrebbe trattarsi, tuttavia, del fratello di Luigi XVI, Carlo Filippo, conte d’Artois, che salirà al trono di Francia con il nome di Carlo X.