Le aziende italiane muovono i primi passi verso il cloud computing

CA,  una delle principali società di software per la gestione dell’IT, ha presentato i risultati di una ricerca indipendente dal titolo “Unleashing the Power of Virtualization – Cloud Computing and the Perceptions of European Business”.

Secondo questo nuovo studio, le imprese italiane non sono ancora totalmente convinte dei vantaggi della prossima evoluzione del cloud computing. Mentre solo l’8% degli intervistati ritiene che le cloud siano una moda passeggera, un altro 82% necessita di argomentazioni più persuasive.

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L’indagine, condotta per conto di CA su 550 imprese da Vanson Bourne, società di ricerca internazionale, ha rivelato che la virtualizzazione dei server sta iniziando a diffondersi ampiamente: il 48% degli intervistati ha infatti dichiarato d’essere in fase di implementazione o di progettazione di questa soluzione.

La percentuale cala invece notevolmente quando si considerano le altre tappe del passaggio da un ambiente statico al cloud computing: provisioning automatico (6%), de-provisioning automatico (4%) e allocazione dinamica delle risorse (12%).

A questo proposito, Bjarne Rasmussen, Chief Technology Officer e Senior Vice President EMEA di CA, ha commentato: “L’esperienza ci dice che le aziende applicano la virtualizzazione nei data center per ridurre i costi, ma ancora non hanno idea di come automatizzare, gestire e rendere più sicuri gli ambienti virtualizzati.

Finché non avranno imparato a farlo, stenteranno a raccoglierne tutti i vantaggi, che vanno ben al di là dei semplici risparmi derivanti dal consolidamento dei server”.

Per questo motivo CA sta per lanciare ‘The Cloud Academy’, una serie di tavole rotonde concepite allo scopo di aiutare le aziende a capire come trarre il massimo vantaggio dalle iniziative di virtualizzazione e come evolversi verso infrastrutture e servizi collegati all’interno di una cloud.

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I vantaggi delle cloud sono poco chiari per le imprese

Il 60% delle imprese assimila il cloud computing all’outsourcing (cloud esterna), contrariamente al restante 40%. Che si tratti di cloud interne o esterne, gli intervistati hanno le idee poco chiare sui potenziali benefici delle cloud e non sembrano riuscire a rapportare i vantaggi tecnici degli ambienti cloud (self-service on-demand, ampio accesso alla rete, pronta elasticità e servizio a consumo) a quelli per il business (riduzione dei costi, migliore ROI, maggiore disponibilità, implementabilità accelerata di nuovi servizi).

E’ interessante notare che il cosiddetto “metered service” – punto cruciale per la valorizzazione del modello di cloud esterna – è considerato un vantaggio solo dal 10% degli intervistati.

Sicurezza e gestione sono i maggiori deterrenti

I principali deterrenti all’adozione del cloud risultano essere la gestione (60%) e la sicurezza (22%). A ciò si aggiunge che il 64% degli intervistati non crede di disporre attualmente di adeguate risorse interne per realizzare un’infrastruttura di tipo cloud.

Sempre secondo Bjarne Rasmussen “Le aziende più evolute stanno cominciando a capire come gestire in modo dinamico gli ambienti virtualizzati per erogare l’infrastruttura sotto forma di servizio, conferendo maggiore flessibilità e rendendo il provisioning della potenza elaborativa disponibile ‘on demand’. In questo modo si crea una cloud interna che ‘sprigiona tutta la potenza della virtualizzazione’, come titola lo studio condotto per conto di CA”.

“Spetta al settore informatico addurre validi argomenti non soltanto a favore del cloud computing, ma anche di ciascuna delle tecnologie che lo supportano per consentire alle aziende di effettuare una transizione senza problemi”.