Troppo costoso il cloud computing in ambiente business

Uno studio di McKinsey rileva che per le grandi organizzazioni il costo di infrastruttura e servizio di un internet data center è più che doppio rispetto al costo di un data center aziendale

In base a uno studio realizzato dalla McKinsey il cloud computing non è economicamente vantaggioso per le grandi aziende. William Forrest, analista della società, mette in risalto come il modello dell’Internet Data Center possa essere più adatto per le piccole e medie aziende. Intendiamoci, la linea di separazione tra grandi e piccole e medie aziende è stabilita secondo la logica del mercato americano e lo spartiacque tra le une e le altre è definito in termini di volume d’affari. Secondo McKinsey il confine sarebbero 500 milioni di dollari, fatturato che rapportato alla dimensione industriale italiana sarebbe rappresentativo della stragrande maggioranza delle società attualmente in esercizio.

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In particolare il cloud computing viene definito vantaggioso soprattutto per quelle realtà caratterizzate da una rapida crescita e da una evoluzione difficilmente prevedibile. Per quanto riguarda le grandi aziende il rapporto evidenzia come il costo dell’erogazione dei servizi IT, nel passaggio da un data center aziendale a un internet data center, possa essere più che doppio.

I risultati di McKinsey sono frutto di un’analisi che ha preso in esame l’infrastruttura di computing di un proprio cliente che opera nel mercato finanziario e in particolare il costo associato alla gestione delle applicazioni Windows e Linux che soddisfano alcuni dei processi aziendali più importanti dell’azienda. Il confronto è stato fatto tra i costi attualmente sostenuti e i costi che deriverebbero nel migrare quelle applicazioni in una internet cloud come quella fornita da Amazon. Tranne che per alcune applicazioni Linux il prezzo da pagare, nel passare da una logica di proprietaria a una logica on demand, è risultato essere di circa il 150% superiore. Il costo totale per Cpu, calcolato su base mensile, sarebbe di 366 dollari sulla cloud di Amazon rispetto all’attuale costo di 150 dollari.

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Non solo, l’analista di McKinsey sfata anche il mito secondo il quale il cloud computing consetirebbe di ridurre drasticamente il personale It dell’organizzazione. Analizzando la struttura del cliente finanziario emerge che dei 1.700 addetti al dipartimento IT solo un 15% è strettamente connesso alla manutenzione hardware e software, una percentuale che non viene ritenuta sufficientemente attraente per sposare il modello del cloud computing.
Viene messa in discussione la stessa efficienza di un’infrastruttura cloud con quella di un sistema informative di una grande organizzazione. Forrest afferma che in un internet data center come Google l’economia di scala architetturale possa consentire di raggiungere un maggiore efficienza del server pari a 3,8 volte quella conseguibile con un server normale. Bene, avvalendosi della virtualizzazione un data center aziendale può arrivare a un livello di efficienza molto vicino a quello dell’internet data center.

Tuttavia l’analisi di McKinsey ipotizza un passaggio completo da una logica di data center in-house a una logica di internet data center. Nessuno può immaginare una grande azienda che trasferisca in blocco il proprio sistema informativo in una qualche cloud di un provider internet. Può essere invece utile provare a ragionare sulla fattibilità e convenienza nell’esternalizzazione di alcuni selezionati servizi, potrebbero essere per esempio quelli di collaboration, dalla posta elettronica alla videocomunicazione. Singole applicazioni che potrebbero risultare economicamente più efficienti se portate su internet e gestite secondo una logica di servizio.