MOVIO: il software di ICCU e Telecom per creare mostre virtuali

Presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma una giornata dedicata alla presentazione di MOVIO e delle mostre virtuali che gli istituti culturali hanno realizzato con questo software 
L’Istituto centrale per il catalogo unico (ICCU) e Fondazione Telecom Italia hanno presentato a Roma presso la Biblioteca nazionale centrale lo strumento MOVIO, un innovativo kit open source con cui archivi, biblioteche e musei ma anche soprintendenze, università, scuole ed associazioni possono realizzare mostre virtuali per dare risalto ai propri capolavori e valorizzare il patrimonio meno noto, molto spesso poco visibile per mancanza di mezzi, personale e risorse, nonché di occasioni per essere presentato. In particolare, il nuovo applicativo è stato realizzato dall’ ICCU, da sempre impegnato nella diffusione dell’uso delle tecnologie digitali per i beni culturali, grazie al contributo di Fondazione Telecom Italia che, con il proprio Bando sui “Beni invisibili” del 201o, ha inteso finanziare iniziative di rilancio dei beni culturali invisibili, oggetti e luoghi inaccessibili, ma anche tradizioni di conoscenze, competenze, abilità, tecniche a rischio di declino. MOVIO è stato selezionato su oltre 300 progetti arrivati a Fondazione Telecom Italia per il suo Bando in quanto affronta il tema dei beni invisibili da un’ottica particolare: nel nostro Paese ci sono infatti diversi eventi espositivi e mostre, realizzati da soggetti culturali, che potrebbero non avere mai una diffusione efficace attraverso il web. 
 
Il progetto MOVIO, coordinato dall’ICCU, si rivolge quindi a tutte le istituzioni culturali pubbliche e private che mettono in atto strategie di valorizzazione e divulgazione della conoscenza attraverso:

· la realizzazione di eventi espositivi e mostre temporanee aperte al territorio;

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· l’uso di siti, portali e applicazioni web in grado di rappresentare efficacemente l’identità e l’attività dell’istituto e attuare strategie di informazione e divulgazione culturale e scientifica;

· la collaborazione di figure professionali interne o consulenti esterni (curatori museali, archeologi, storici dell’arte, archivisti, bibliotecari, grafici, web designer, redattori web, tecnici informatici ecc.) specificamente dedicati alle attività della valorizzazione e divulgazione della conoscenza. 
 
I principali obiettivi di MOVIO sono:

· maggior alfabetizzazione informatica di tutte le figure professionali coinvolte nella valorizzazione dei beni culturali, nonché fruizione dei contenuti culturali da parte degli utenti remoti, in qualsiasi momento, luogo e tempo, favorendo ove possibile il coinvolgimento diretto degli utenti nell’arricchimento dei contenuti culturali digitali proposti dalle istituzioni;

· diffusione in rete di contenuti culturali digitali afferenti a capolavori noti, ma soprattutto a beni culturali generalmente poco fruibili o addirittura “invisibili”, tramite oggetti digitali diversificati (testi, immagini, audio, video, 3D, animazioni ecc.) e tecnologie che favoriscono l’interazione con l’utenza.
 
MOVIO è concepito così come uno strumento per promuovere l’accessibilità e la fruibilità dei contenuti culturali digitali di una mostra, itinerario o percorso culturale da presentare come “mostra virtuale”, uno spazio che guida alla scoperta delle opere e consente al fruitore di creare propri percorsi e chiavi di lettura differenti da quelli proposti dal curatore, allargando l’orizzonte delle proprie conoscenze. L’idea di MOVIO ha raccolto ampi consensi ben prima della sua concretizzazione; alle due realizzazioni pilota previste dal progetto ad opera dell’Archivio Storico della Fondazione Telecom Italia e del Museo Centrale del Risorgimento, se ne sono infatti aggiunte altre già realizzate da parte della Biblioteca Universitaria Alessandrina, della Biblioteca Universitaria di Pavia, dell’Area Servizi Culturali della Regione Lazio, dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, o ancora in fase di realizzazione da parte dell’Archivio Storico e Museo Aziendale della Birra Peroni, dell’Istituto Centrale per gli Archivi, della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, dell’Istituto Luigi Sturzo, della Soprintendenza SPSAE e Polo Museale della Città di Roma, del Museo nazionale di Castel Sant’Angelo, dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico (ISMA) del CNR e dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Ma a questo primo elenco, molte altre mostre si aggiungeranno nei prossimi mesi…

Come tutti i progetti finanziati Fondazione Telecom Italia, anche questa iniziativa ha una forte valenza tecnologica in quanto offre l’occasione di sviluppare un’interazione tra nuove tecnologie, innovazione e cultura. MOVIO viene definito un kit perché non è solo un software, ma un insieme di strumenti e servizi. Per realizzare le proprie mostre virtuali, le istituzioni culturali hanno infatti a disposizione:

· un software open source, CMS MOVIO, con cui si può realizzare e rendere fruibile la mostra virtuale;

· MOVIO App, applicazione di MOVIO che consente una visualizzazione su strumenti mobili, smartphone, tablet Android e IOS con template personalizzati per questo tipo di dispositivi.
 
Il kit include anche il servizio web, gestito dall’ICCU, MOVIO-HUB, utilizzabile anche su mobile che costituisce il catalogo delle mostre digitali realizzate con MOVIO, aggiornato automaticamente attraverso procedure d’interoperabilità. Inoltre, registrandosi al servizio anche le istituzioni che non hanno realizzato mostre digitali con MOVIO potranno pubblicizzare le mostre reali in corso, compilando sintetiche schede informative corredate di media digitali e trailer che il fruitore potrà integrare con proprie recensioni. 
 
Il software MOVIO è pensato come un SCMS (Semantic Content Management System) open source che consente la creazione, gestione e manutenzione di pagine web, di un minisito e di app personalizzati sulle specifiche di mostre temporanee, stabili o nate per il web. I contenuti digitali potranno essere facilmente inseriti anche da redattori che non dovranno avere conoscenze informatiche particolari, e fruiti da utenti remoti che avranno a disposizione una piattaforma di amministrazione facile all’utilizzo, accessibile e multilingue. Il software, sviluppato in modalità totalmente open source e distribuito gratuitamente, è stato pensato come un contenitore che integra strumenti diversi al servizio dei curatori delle mostre: da diversi tipi di gallerie fotografiche, alla timeline, alle mappe interattive, allo storyteller. Un aspetto particolarmente innovativo è costituito dal cosiddetto ontology builder, attraverso il quale il curatore avrà uno strumento per costruire la mappa concettuale dell’esposizione e consentire all’utente di comporre percorsi cognitivi personali con i contenuti predisposti per la mostra. L’ontology builder risponde alle esigenze sia dell’utente che esplora la mostra in modo superficiale, sia dell’utente interessato ad approfondire i singoli temi.
 
CMS MOVIO è predisposto per il multilinguismo: se attualmente il pannello di amministrazione è disponibile in italiano e in inglese, la mostra digitale, se tradotta, può essere visualizzata in qualsiasi lingua dall’utente finale. MOVIO è distribuito con licenza di software libero creata dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) che ne consente ampie modalità di riutilizzo. Il codice del software sarà anche rilasciato su piattaforme di distribuzione di software open source. A completamento del kit vi sono corsi di formazione in presenza, tutorial online e supporto agli istituti – anche oltre la fine del progetto – che intendono usare MOVIO. Le informazioni sul progetto, i codici per installare il CMS, la manualistica e il calendario dei corsi verranno periodicamente aggiornati sul sito dedicato: www.movio.beniculturali.it.

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