Tintarella sicura? Arriva l’app che ti salva la pelle

L’estate si avvicina e il fascino della pelle abbronzata scatena sessioni di esposizione spesso incontrollata ai raggi solari, com’è stato dimostrato da recenti sondaggi secondo i quali gli italiani spesso si abbronzano in modo intensivo, con scarse e inefficaci protezioni e si scottano facilmente
Ma se è vero che i raggi UV apportano benefici di vario tipo all’organismo, dall’abbassamento della pressione sanguigna alla protezione da ictus e infarti, agendo positivamente persino sulla linea, tuttavia si sa anche che a lungo andare la pelle può riportare danni anche gravi, fino allo sviluppo di tumori.

Proprio per evitare queste conseguenze nocive, è nata un’applicazione in grado di conoscere l’intensità dei raggi del sole e salvare la cute da pericolose scottature.

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Si chiama «Salvati la pelle» ed è stata realizzata da Fondazione Melanoma. Scaricabile gratuitamente dall’Apple Store su Iphone e Ipad (ma uscirà nei prossimi mesi la versione per sistemi operativi Android), è stata ideata con lo scopo di aiutare gli appassionati di tintarella ad esporsi al sole in maniera più consapevole ed equilibrata. Il funzionamento è semplice, in base alla geolocalizzazione calcola quanto tempo è opportuno che ci si esponga alle radiazioni UV senza rischiare danni e dà anche preziose indicazioni sul tipo di protezione da usare in base ai diversi fototipi di pelle.

Sole e tumori

Ormai è stata chiaramente dimostrata la relazione tra esposizione ai raggi UV e l’insorgenza di basalioma, comune tumore cutaneo poco aggressivo, che colpisce soprattutto volto e cuioio capelluto, che si riscontra più frequentemente in persone che vivono molto all’aria aperta.

«L’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti – spiega Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma – raddoppia il rischio di sviluppare il melanoma, la forma più aggressiva di tumore della pelle, che aumenta ulteriormente nelle persone con pelle chiara».

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Le scottature causate da un’esposizione sregolata al sole, specie tra i più giovani, possono persino arrivare a danneggiare il DNA e a lungo andare possono portare a modificazioni delle cellule che causano lo sviluppo di tumore.

«La prevenzione è l’arma più importante per sconfiggere i tumori della pelle e con l’arrivo della primavera le occasioni per stare all’aria aperta aumentano, ma il sole va sempre evitato nelle ore centrali della giornata, fra le 12 e le 16 – continua Ascierto, che è anche direttore dell’Unità di Oncologia Medica e Terapie Innovative all’Istituto Tumori Pascale di Napoli -. Quando i raggi sono troppo intensi l’app, molto facile da usare anche da parte di bambini e anziani, consiglia di non esporsi in alcun modo».

Una “calcolatrice di sole” personalizzata 

Ma come funziona la nuova app? Grazie al sistema di localizzazione GPS di smartphone e tablet, incrocia le coordinate di posizione dell’utente con i dati provenienti dai satelliti dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea). Rilevata l’intensità dei raggi UV nel luogo, invia informazioni sullo spessore dello strato dell’ozono, fornisce inoltre schede di approfondimento sui diversi fototipi in base alla classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e sui potenziali danni e benefici dei raggi UV. Ad ognuno il proprio sole quindi: in  base al tipo di pelle e al luogo viene data una precisa tabella di tempi di esposizione consentiti.

Per il monento l’indicazione è basata su una media di fototipo, ma in futuro è prevista una personalizzazione maggiore dell’app, che rileverà lo specifico fototipo della persona, determinato con una foto della pelle. 

Prevenire i danni della pelle

Le creme solari non sono una garanzia di protezione totale e rispettare i corretti tempi di esposizione è già un importantissimo passo avanti nella prevenzione.

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«Il sole – sottolinea Nicola Mozzillo, direttore del Dipartimento Melanoma, Tessuti molli, Muscolo-Scheletrico e Testa-Collo dell’Istituto Tumori napoletano – può essere un grande amico della nostra pelle, ma possiede anche un lato “oscuro”, purtroppo sottovalutato, in grado di provocare danni molto gravi. Per questo la prevenzione è fondamentale».

«Le regole della prevenzione devono essere seguite da tutti, indipendentemente dall’età – aggiunge Gennaro Ciliberto, direttore scientifico del Pascale -. Il costante incremento dei casi di neoplasie cutanee negli ultimi 40 anni è sicuramente causato dalla maggiore quantità di raggi UV che filtra attraverso l’atmosfera. Altro fattore di rischio è rappresentato dal numero di ustioni solari e dalla quantità totale di esposizione agli UV nel corso della vita. È essenziale scoprire le lesioni in fase iniziale ed eliminarle, perché quando la malattia (specie un tumore aggressivo come il melanoma) progredisce in stadio avanzato, diventa molto difficile da trattare».

Se diagnosticato agli inizi, il melanoma ha una percentuale di guarigione di più del 90% dei casi con la semplice asportazione chirurgica della parte lesa.

«E a proposito di diagnosi precoce – conclude Mozzillo – di fronte a una lesione della pelle sospetta è molto importante rivolgersi subito a strutture e specialisti competenti. Per capire se un neo è “strano” chiunque può seguire la “regola A B C D E”: Asimmetria nella forma; Bordi frastagliati; Cambiamento del colore; Dimensioni superiori a 5 millimetri di diametro; Evoluzione anomala con cambi evidenti nell’arco di settimane o mesi con fenomeni, ad esempio, di sanguinamento».