Il 76% degli italiani teme per la sicurezza della propria carta di credito

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Italiani preoccupati da cybercrimine e furti di identità, ma non adottano le misure necessarie per proteggersi. A dirlo, il Security Index di Unisys

Il Security Index di Unisys ha messo in evidenza una disparità nel modo in cui i consumatori italiani si tutelano contro le minacce alla sicurezza personale, nonostante una diffusa preoccupazione circa la possibilità di esserne vittime in qualunque momento.

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La ricerca ha rivelato come il 76% degli italiani si senta preoccupato (nel 48% dei casi seriamente) circa la possibilità che qualcuno possa utilizzare le proprie carte di credito e debito, mentre il 56% vive la stessa preoccupazione (il 28% seriamente) in merito alla sicurezza degli acquisti e delle operazioni bancarie effettuati online. Eppure, nonostante questi timori, quasi due terzi (61%) degli intervistati non adotta password difficili da individuare né le aggiorna con regolarità.

La ricerca ha anche rivelato che, sebbene gli italiani non adottino misure di sicurezza personale adeguate, il 13% degli intervistati ha cambiato banca o retailer e un decimo ha considerato la possibilità di farlo a causa dell’insoddisfazione circa i metodi di protezione della privacy e dell’identità della clientela. Il 58% del campione non esegue operazioni bancarie né acquisti online con soggetti che non offrano la massima fiducia in merito a identità e privacy.

“Sembra esserci una dicotomia tra quel che i consumatori temono e quel che essi sono preparati a fare per salvaguardare la loro privacy”, ha dichiarato Roberto Tavano, Vice President Global Sales Enterprise Security Solutions di Unisys. “Da un lato gli italiani temono che qualcuno possa sottrarre le loro carte di credito o debito e sono dunque pronti a cambiare banca o retailer se non sono convinti che le loro identità siano tutelate adeguatamente, dall’altro non sembrano essere preparati a intraprendere le precauzioni necessarie per tutelarsi i loro dati da sé”.

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Lo studio Unisys Security Index, che misura le preoccupazioni dei consumatori nel campo della sicurezza ogni sei mesi fornendo preziose indicazioni circa i problemi che più coinvolgono oggi le persone, ha calcolato attualmente per l’Italia un indice 104, con un incremento marginale rispetto al 101 del 2008, data dell’ultimo rilevamento.

Nonostante l’assenza di misure per la protezione della sicurezza personale, quasi la metà degli italiani intervistati (46%) è riluttante a condurre transazioni online a causa di timori inerenti la privacy; il 60% afferma di limitare regolarmente l’accesso alle informazioni personali pubblicate sui siti di social networking. Oltre a ciò, una proporzione ancora più elevata di utenti di computer (64%) ha installato software antivirus sulle proprie macchine.

Non è solamente la sicurezza delle informazioni a preoccupare gli italiani. Lo studio Security Index ha scoperto che la sicurezza nazionale è al secondo posto tra le preoccupazioni degli nostri concittadini, essendo un problema evidenziato da tre intervistati su quattro (75%). Una percentuale simile (65%) afferma di temere (seriamente nel 38% dei casi) il propagarsi di una epidemia.