CSC, con il Cloud nell’era post-Pc

Le sfide poste dai nuovi fenomeni, come la mobility, il Cloud, i social network e la presenza in azienda di un numero sempre maggiore di smartphone e tablet, sono tra i focus principali del colosso globale delle soluzioni e dei servizi IT. Ne parla il numero uno per l’Europa Sud-Ovest Claude Czechowski

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di Massimo Monti

La rivoluzione nei paradigmi dell’IT è sotto gli occhi di tutti. Ed è stata innescata da smartphone e tablet, che hanno profondamente cambiato le abitudini di accesso e di utilizzo delle informazioni. È in sintesi la fine di un periodo durato oltre 25 anni caratterizzato da personal computer e telefoni cellulari tradizionali. In aggiunta, il Cloud computing ha reso queste attività “mobili”. Ma non solo: «L’ascesa dei social network ha abbattuto la barriera tra vita privata e sfera professionale e oggi più che mai questi due universi si compenetrano, arrivando talvolta a fondersi l’uno nell’altro. L’esplosione della tecnologia mobile ha supportato e persino amplificato questo trend: utilizzando un dispositivo cellulare, infatti, gli utenti possono gestire contemporaneamente file personali e professionali, senza essere necessariamente legati a un Pc», sottolinea Claude Czechowski, president e Ceo South & West Europe di CSC (www.csc.com/it), fornitore di servizi e soluzioni IT che opera a livello mondiale da oltre 50 anni. Fondata nel 1959, la società ha oggi oltre 90mila dipendenti, 1.200 dei quali in Italia, e ricavi nell’ordine dei 16 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2011.

Lo scenario attuale «sta assegnando al Pc tradizionale un posto tra le tecnologie in via di obsolescenza – prosegue Czechowski -, mentre i sistemi IT aziendali, che fino a poco tempo fa rappresentavano l’avanguardia del settore informatico, devono ora adattarsi e rendersi sempre più flessibili per integrare i dispositivi personali dei dipendenti».

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Le sfide, per chi si occupa di IT in azienda, sono molteplici: è infatti necessario garantire mobilità e sicurezza per il personale che ormai utilizza di frequente i dispositivi privati anche per motivi di lavoro, oppure integrare nei sistemi già esistenti nuovi strumenti come i tablet senza creare caos tecnologico. C’è un importante aspetto del quale le aziende devono farsi carico: i dispositivi touch sono molto differenti dai tradizionali Pc non solo da un punto di vista estetico, ma anche sotto il profilo dell’efficienza. Rendono infatti possibili con minor impegno di tempo e di energia molte attività aziendali. Grazie alle loro interfacce semplici e intuitive diminuiscono i tempi di apprendimento e, in pratica, abilitano una popolazione sempre più numerosa di utenti tecnologicamente esperti che impiega strumenti evoluti per connettersi e lavorare attraverso reti wireless. La virtuosa relazione tra Cloud, mobility e social media sta di fatto costruendo una piattaforma con un potenziale altissimo, che sta letteralmente rivoluzionando il modo di fare business delle imprese di ogni dimensione. In aggiunta l’era post Pc è caratterizzata dalla competizione dei lavoratori aziendali con persone di talento di ogni angolo del mondo, connesse in rete e disposte a lavorare al di là di ogni barriera geografica e culturale. E per le aziende, il controllo e la gestione dei dipendenti, delle organizzazioni, delle procedure e dei costi è la nuova frontiera. Solo chi saprà vincere queste sfide potrà superare questo momento caratterizzato anche da una grave congiuntura economica internazionale.

Cogliere le opportunità

«Ma queste sfide, gestite correttamente, rappresentano anche altrettante opportunità», spiega Czechowski. Per esempio il settore della Pubblica Amministrazione centrale e locale secondo Czechowski «può trarre molti vantaggi dalle nuove tecnologie come il Cloud in tempi anche molto brevi in modo da poter ridurre la spesa pubblica ed essere sempre più vicina a cittadini e imprese». Anche il settore dell’e-Health, cioè le soluzioni IT applicate alla Sanità, è «un’area particolarmente strategica, soprattutto alla luce del crescente invecchiamento della popolazione anche in Europa, che impone la ricerca di maggiori efficienze nell’erogazione dei servizi sanitari pur in presenza di vincoli di bilancio», sottolinea Czechowski.

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Ma il business di CSC non è solo con le grandi corporation o con i grandi enti pubblici: «Le nostre proposte per le medie imprese stanno ricevendo notevoli riscontri, anche perché le aziende di piccole e medie dimensioni affrontano tematiche sempre più analoghe a quelle delle più grandi», fa notare Czechowski.

foto Gabriele Sandrini