L’efficienza è un fattore vitale

Piero Mario Brambilla, chief information offi cer di AREUChe impatto ha la gestione dell’emergenza sanitaria sulla vita di una città? Le soluzioni analitiche possono diventare uno strumento di pianificazione urbanistica per migliorare il livello di servizio nelle metropoli. In vista dell’Esposizione universale del 2015, il flusso previsto di 29 milioni di turisti quale impatto avrà sul sistema di emergenza e urgenza di Milano e Lombardia? L’investimento complessivo in ICT della sanità nazionale ammonta a 1,3 miliardi di euro, poco più dell’1% della spesa sanitaria pubblica. Si tratta di una spesa frutto di investimenti “ridotti e maldistribuiti”.

L’Azienda regionale emergenza urgenza (AREU) ha il compito di promuovere l’evoluzione del sistema di emergenza e urgenza sanitaria (118) sviluppando l’integrazione a rete dell’assistenza intra ed extraospedaliera. La sua missione è quella di garantire, implementare e rendere omogeneo, nel territorio lombardo, il soccorso sanitario di emergenza e urgenza, anche in caso di maxiemergenze. Il “sistema di soccorso” gestisce attualmente dieci centrali operative con cinque basi predisposte per l’elisoccorso, su una estensione geografica di quasi 24mila km quadrati, con 281 mezzi di soccorso di base su gomma, 34 mezzi di soccorso infermieristici e 63 mezzi di soccorso avanzato. La normalizzazione dei dati, il monitoraggio e l’analisi dei flussi ha avuto inizio nel 2008, subito dopo la nascita di AREU. Monitoriamo i carichi e le performance per capire quali sono i fattori che incidono sull’emergenza, dalla presa in carico della chiamata all’intervento sul posto, fino al trasporto in pronto soccorso. Il tempo, la gestione dei mezzi e la loro allocazione strategica sul territorio sono i fattori critici. L’analisi geolocalizzata dell’intervento di soccorso ci ha permesso di spostare in maniera fisica lo stazionamento di alcuni mezzi e di allocarli in modo più efficiente. Il nostro obiettivo è arrivare sul luogo dell’emergenza entro gli otto minuti in area metropolitana, entro i venti minuti in area rurale. Stiamo lavorando sulla misurazione dell’impatto economico, che la riorganizzazione dei flussi e dei processi informativi ha generato nell’operatività delle attività di soccorso. Il monitoraggio degli interventi e l’analisi della performance ha permesso margini di manovra per individuare gli stazionamenti sul territorio che non davano vantaggi, con la possibilità di accorpare unità e destinare risorse fisiche, senza incidere sul livello di servizio. Il sistema di emergenza e urgenza in Lombardia costa 180 milioni di euro l’anno, su una popolazione di dodici milioni di abitanti. Nei prossimi anni, la spesa – però – è destinata ad aumentare e per questo ci siamo dotati di uno strumento di analisi della performance che ci permette di fare tagli intelligenti. Analizzando l’attività, i tempi e le risorse delle dodici centrali operative siamo arrivati a definire che è possibile passare da dodici centrali operative a quattro sale operative regionali con un risparmio considerevole in termini di costo. Occorre comprendere che l’investimento in ICT fa crescere l’efficienza e riduce i costi. Le soluzioni analitiche per il monitoraggio delle attività rappresentano una delle principali risorse a disposizione del sistema sanitario per conseguire risultati in termini di efficacia, efficienza ed economicità. Senza dimenticare che l’adozione di un sistema flessibile di analisi e monitoraggio delle operazioni riduce la complessità, gli errori, i costi di gestione del personale e ottimizza i tempi di intervento. E per noi il tempo è veramente un fattore vitale.  

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Piero Maria Brambilla, chief information officer di AREU