ACQUA CONNECTION

 

QUALE GESTIONE PER I SERVIZI IDRICI?

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Non si controlla ciò che non si misura. Gli esperti di Business Intelligence continuano a ripeterlo da almeno dieci anni. Tra le utility, solo i big dell’energia hanno imparato a utilizzare tecnologie per la gestione e la distribuzione efficiente delle risorse. Ma insieme alla questione energetica, l’altro grande problema è quello dell’acqua. Secondo le stime Onu, un miliardo di persone non ha accesso ad acque potabili sicure. Le criticità nella gestione delle risorse e l’analisi degli scenari mondiali sono stati affrontati nella conferenza internazionale sull’acqua, organizzata dall’associazione Greenaccord con il sostegno della Provincia di Roma. Il grande limite della legge 133/2008, cosiddetta legge Ronchi, è di prevedere a tappe forzate l’obbligatorietà della cessione delle quote di maggioranza delle aziende ai privati. «Se si vuole gestire nel modo corretto un problema ampio come quello dell’acqua, con molti interessi in gioco, vanno affrontate le situazioni di criticità in tutta la loro complessità», ha spiegato Nigel Watson, docente di Gestione ambientale dell’università di Lancaster. «Il problema della scarsità di questa risorsa – spiega Andrea Masullo, direttore scientifico dell’associazione Greenaccord – tocca da vicino anche l’Italia, che in Europa è il Paese più ricco di sorgenti. Ma la dicotomia pubblico/privato è, sotto molti aspetti, un falso problema. La gestione deve essere equa ed efficiente. Non c’è dubbio che il pubblico possa garantire forniture idriche di qualità e a costi accessibili a tutta la popolazione. Il privato invece, che tende a ottenere il massimo profitto, spingerebbe verso usi non alimentari per far pagare prezzi più alti».

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