Sony: il Walkman compie 35 anni

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Nel 1979 veniva lanciato il primo Walkman della giapponese, una vera e propria icona della musica

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Era oggi, 35 anni fa, il giorno in cui Sony mostrò al mondo intero il sui primo Walkman, destinato a segnare la vita di tanti ragazzi e appassionati di musica. Sin dalla versione originale, il modello TPS-L2 introdotto nel 1979, Sony ha venduto centinaia di milioni di Walkman in tutto il mondo, e li vende tutt’oggi. Non è esagerato ammettere come questo piccolo “mangianastri” sia divenuto il simbolo dell’azienda fino alla metà degli anni ’90, come vero prodotto in grado di portare sulla bocca di tutti il nome del brand. Di certo il walkman è stato il gadget più popolare tra gli anni ’80 e i ’90, divenendo un prodotto di massa posseduto un po’ da tutti, come è oggi per gli smartphone.

Una storia di successo

Le musicassette ovviamente non furono inventate nel 1979. Agli inizi degli anni ’30 una compagnia di ingegneria chimica tedesca, la BASF, pensò di avvolgere del nastro contenente delle informazioni attorno a delle bobine giganti, per nulla portatili. Ci volle quasi un mezzo secolo per ridurre peso e dimensioni dei nastri, fino a ridurli all’interno di un piccolo oggetto in cassetta. Dopo vari tentativi (come il TC-D5) Sony riuscì a produrre il TPS-L2, abbastanza piccolo da poter essere portato in giro.

Gli inizi

All’inizio avrebbe dovuto chiamarsi “Ibuka”, dal nome di Masaru Ibuka, co-fondatore di Sony, ma poi si optò per un nome che potesse richiamare appunto la portabilità: “walkman”, menomale potremmo dire. Al lancio ne furono prodotte 30 mila unità dal costo di 150 dollari che allora valevano poco meno di 500 dollari attuali, un bene di lusso per pochi, proprio come gli iPhone attuali.

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La musica digitale

Il resto è storia recente con una serie di dispositivi che negli anni hanno migliorato la linea di Sony ma che poi hanno dovuto soccombere prima al CD (seppur anche qui l’azienda abbia dominato con i suoi lettori portatili), poi alla musica digitale, nel mezzo il fallimento dei Minidisc (chi se li ricorda?). Oggi abbiamo iPod, telefoni, tablet e tanti lettori in grado di portare con sé tanta musica in più e di qualità maggiore. Ma nessuno permette di usare una biro per mandare indietro il nastro per non consumare le batterie o per sistemarlo quando usciva fuori “dai binari”. Che sia un bene o un male lo lasciamo decidere a voi.