La Germania vuole conoscere il segreto di Google Search

La Germania vuole l'algoritmo per il posizionamento di Google Search

Il ministro della giustizia tedesco Heiko Maas ha chiesto a Google di diffondere l’algoritmo di Google Search per una maggiore trasparenza

Qualche giorno fa gli editori europei hanno chiesto alla Commissione europea di non accettare la terza proposta di Big G per mettere fine alle accuse di abuso di posizione dominante in materia di ricerche. Da anni Google Search è accusato di favorire i servizi di Mountain View a discapito di quelli dei concorrenti e si pensava che l’ultimo cambio di policy proposto agli organi europei avrebbe concluso la questione ma così non è stato. Oltre alla possibilità di vedere rifiutata l’ennesima proposta, Google ora è entrato in conflitto anche con il Governo tedesco che chiede maggiore trasparenza.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Berlino vuole l’algoritmo di Google Search per il posizionamento

In una intervista al Financial Times, il ministro della giustizia tedesco Heiko Maas ha chiesto a Google, che ha messo a disposizione 100mila dollari per le startup innovative, di rivelare l’algoritmo utilizzato da Google Search per determinare il posizionamento dei siti web nei risultati del motore di ricerca. Big G, ha sottolineato il membro dell’esecutivo, “ha una quota di mercato di oltre il 90% in Europa e il 68% negli Stati Uniti. Credo quindi che il potere di Google su consumatori e gli operatori di mercato sia straordinario. Una quota del genere vuol dire dominio monopolista, non libera concorrenza”.

L’ex ambasciatore USA in Germania, Robert Kimmit, ha risposto alla proposta di Mass affermando che le aziende e le istituzioni europee improntate all’export “hanno bisogno di mercati aperti per i loro prodotti innovativi e dovrebbero preoccuparsi di simili richieste di presa sotto controllo della proprietà intellettuale”.

Leggi anche:  La Russia userebbe Starlink per pilotare droni in Ucraina

Google Search è stato chiamato in causa dai legislatori europei anche per un altro motivo. Big G ha ricevuto un’enorme quantità di richieste di eliminazione di link per il diritto d’oblio e ora l’azienda di Mountain View, per bocca del suo presidente Eric Schmidt, chiede “maggiore chiarezza” da parte degli utenti. Non bisogna inoltre dimenticare che l’Antitrust Ue sembra sia intenzionata ad aprire un’indagine formale su Android, che è stato accusato di rubare i dati degli utenti dal consorzio Fairsearch.