NSA: così spiavano mogli e fidanzate

Scoperti nuovi particolari sul Datagate: strumenti informatici per seguire partner oltre ai capi di stato

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Computer molto potenti, reti informatiche super connesse e una serie di strumenti all’avanguardia. E’ questo l’arsenale nelle mani della National Security Agency che avrebbe dovuto solo difendere l’America dalla minaccia del terrorismo. E invece, come si denota dagli ultimi documenti inerenti il Datagate, l’Intelligence usava il potere della National Security Agency per tracciare mogli e fidanzate e spiare i loro movimenti. I partner che poco si fidavano del loro compagno erano infatti soliti intercettare le telefonate effettuate dai loro cellulari e non solo. Dopo aver ottenuto una lista dei numeri di telefono contattati maggiormente, gli agenti erano soliti spiare anche questi, per capire quanto forte fosse il legame con la propria fidanzata. E’ il Wall Street Journal a pubblicare le nuove notizie, spiegando come tutto ebbe inizio ben prima dell’11 settembre, data considerata come punto di svolta per una decisa repressione delle organizzazioni terroristiche che minacciavano gli Stati Uniti.

Libera informazione

Come racconta il Journal, nel 2009 un agente americano era stato declassato proprio per aver utilizzato le strutture della NSA a scopo privato; nel 2012 un altro federale ebbe la stessa sorte perché aveva ottenuto i numeri di telefono chiamati dalla moglie per seguire altre persone, tutto a loro insaputa. Le nuove rivelazioni non arrivano da Edward Snowden ma sono diventate accessibili grazie ad un aggiornamento del “Freedom of Information Act”, legge del 1996 che adesso permette l’accesso agli archivi elettronici da parte di studiosi e giornalisti. Tra le notizie conservate ve ne sono anche alcune che  riguardano fatti scottanti, come quelli del Datagate, in parte coperti dal segreto di Stato.

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