Orange, trusted partner. Customer XP, big data e M2M

«Orchestrate, operate and optimize» – alla base della filosofia aziendale, per ridurre la complessità e garantire le prestazioni, ma la sfida principale è innovare i modelli culturali

È leader globale nei servizi di telecomunicazione per le imprese. Gartner l’ha collocata nel Leaders Quadrant per le Unified Communications as a Service, Multiregional. Si trova sempre in posizione di primo piano nel Network Service Providers Magic Quadrant. E da ultimo, anche nella prima edizione del Quadrante per i servizi machine-to-machine. Stiamo parlando di Orange Business Services, un’impresa «globale e locale insieme», con più di tremila clienti internazionali e 6,5 miliardi di fatturato nel 2013. Come ci spiega Bernardo Centrone, head of Southern & Central Europe di Orange Business Services, l’azienda ha l’ambizione di proporsi come «trusted partner» per i clienti e di supportarne i processi d’innovazione digitale, favorendo quel cambiamento culturale complessivo che parte dalle persone e si diffonde poi ai processi e alle tecnologie.

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Digital Revolution

«è in corso una rivoluzione digitale dirompente – dichiara Centrone – destinata a ridefinire i modelli di business tradizionali e ad avere effetti forse anche più profondi di quelli prodotti dall’avvento di Internet».

Tra i nuovi modelli per le imprese, «cloud e BYOD abilitano l’innovazione, rispettando budget IT sostanzialmente fermi – se non in calo – e avvicinano – rispetto al tema della mobilità – i modelli di utilizzo personale dei device con le esigenze di business». Ma con l’Internet of Things, nel mondo il numero di dati è destinato a esplodere. E siccome le informazioni sono l’oro della nuova età digitale, interi settori si stanno organizzando per trarre da esse il massimo profitto. «Le compagnie di assicurazioni guardano con interesse a speciali device da collocare all’interno dell’abitacolo delle vetture, per registrare l’attività del veicolo e sapersi regolare in caso di sinistri. In ambito sanitario, ci sono pacemaker che utilizzano tecnologia avanzata per il collegamento in Rete, abilitando il controllo a distanza degli apparecchi e la cura di scompensi cardiaci. Per quanto riguarda traffico e mobilità urbana, pensiamo a soluzioni di parcheggio smart o a soluzioni che permettono di seguire il percorso meno congestionato in base a informazioni in tempo reale trasmesse dai veicoli. Per non parlare del tema enorme della smart city, che riassume in sé tutti questi aspetti e offre ai cittadini un’esperienza di vita sempre più interconnessa».

L’altra faccia della medaglia

I rischi che tutto ciò comporta sono l’altra faccia della medaglia, in chiave di sicurezza prima di tutto. La consumerizzazione dell’IT e le politiche di BYOD così come la “nuvola”, in tutte le sue declinazioni (privata, pubblica oppure ibrida), portano a ridefinire i criteri per proteggersi dal cybercrime e a istituire policy aziendali sempre più stringenti. «Ma è una realtà che va gestita, non ignorata, dal momento che già esiste» – sottolinea Centrone. «Come anche il problema di conservare l’occupazione nell’età dell’automazione dei sistemi, dove non serve più l’intervento umano. La sfida è quindi concepire nuovi business nel mondo digitale, per esaltare il valore aggiunto della creatività delle persone». Orange Business Services è un global provider di servizi focalizzati su tre aree: customer experience (CX), big data e analytics, machine-to-machine. Le soluzioni utilizzano tecnologie cloud e UC&C, la mobility e l’Internet of Things. «Uno dei nostri punti di forza è l’esperienza che abbiamo maturato nel mondo consumer, con strumenti di collaborazione rivolti all’end user, che poi abbiamo trasferito anche nel settore enterprise. Questo ci permette di offrire ai clienti business una user experience eccezionale. Investiamo circa un miliardo di euro in R&D e il nostro motto è “orchestrate, operate and optimize” – in sintesi – gestire la complessità dei sistemi dei clienti, garantire la massima qualità e supportare efficienza e prestazioni». Per Centrone, tutto ciò riguarda la tecnologia, ma sono le persone il vero focus nell’era della trasformazione digitale. «L’elemento umano sarà sempre al centro dell’innovazione come vero motore e spinta propulsiva. La sfida più stimolante è adeguare i nostri schemi mentali e la nostra cultura per gestire nel modo più proficuo le grandi possibilità che si stanno schiudendo».

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