Nexus 6: niente lettore di impronte per colpa di Apple

L’ultimo smartphone dell’accoppiata Motorola-Google sarebbe dovuto arrivare con un sensore per la lettura delle impronte ma un imprevisto ha fatto saltare tutto

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Siamo nel 2012 quando Apple decide di acquisire la AuthenTec, azienda specializzata nella produzione di sensori per il riconoscimento delle impronte digitali. In quel periodo in molti fantasticarono sull’arrivo di un iPhone capace di leggere i polpastrelli e non sulle conseguenze di una scelta del genere sui diretti concorrenti della Mela. Effettivamente dopo poco arrivò l’iPhone 5S con il suo TouchID, sensore posizionato all’interno del tasto Home per analizzare le impronte e sbloccare il telefono, oltre alle funzioni di acquisto su App Store e iTunes. Samsung non si lasciò scappare l’occasione di realizzare la propria proposta sul Galaxy S5 anche se prima di loro c’aveva già pensato Motorola.

Soffiata all’ultimo secondo

Si proprio la compagnia hi-tech che ha fatto la storia della telefonia mobile e che negli ultimi anni non se la sta passando proprio bene avrebbe potuto lanciare il suo smartphone con lettore di impronte ben prima di Apple e Samsung. Per farlo si era affidata proprio alla AuthenTec e alle sue competenze nel settore della produzione di sensori specifici. Prima però di mettersi all’opera AuthenTec passò nelle mani di Apple, causando così un brusco rallentamento nei piani del produttore statunitense, il cui comparto mobile venne venduto da Google a Lenovo (per il 95%). Ad ammettere lo sgambetto è stato l’ex CEO di Motorola e attuale di Dropbox, Dennis Woodside, che ha rivelato il retroscena incolpando Apple dell’assenza di un lettore di impronte digitali sull’ultimo Nexus 6. In realtà Motorola avrebbe potuto affidarsi anche ad altri fornitori per lo sviluppo del sensore ma, a detta di Woodside, nessuno assicurava la stessa affidabilità di AuthenTec. Il TouchID di Apple ne è la prova più evidente.

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