InfoCert, con SecureDrive anche il cloud è certificato

Sempre più attiva nel ruolo di “digital trusted provider”, la società archivia il 2014 con ottimi dati di crescita in un mercato sostanzialmente flat e lancia un nuovo servizio di cloud storage con numerose funzionalità

Cloud e sicurezza. Un binomio che non sempre procede di pari passo. Soprattutto se si ha in mente un concetto ampio di sicurezza, che comprenda anche la privacy dei dati e la gestione corretta delle informazioni sensibili. Comprensibile quindi che siano ancora molte le titubanze di aziende e professionisti rispetto all’utilizzo dei numerosi servizi di archiviazione di file in cloud. Non a caso, secondo stime accreditate, la soglia di utilizzo del cloud tra professionisti e Piccole e Medie Imprese in Italia è ancora piuttosto limitata, attestandosi sotto al 20%. È anche per questo che InfoCert, società attiva da tempo nel mercato della dematerializzazione e della posta elettronica certificata, ha creato SecureDrive, la soluzione di File Sync & Sharing (FSS) pensata per rispondere alle crescenti esigenze di cloud storage e collaboration. Definita dall’azienda come una “cassaforte digitale”, SecureDrive consente di memorizzare file e documenti elettronici in cloud garantendo la riservatezza dei dati, grazie all’adozione di elevati standard tecnologici di sicurezza e soprattutto a condizioni contrattuali chiare e orientate alla massima tutela della privacy.

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Soluzioni abilitanti

La nuova offerta si inserisce nella strategia di InfoCert che l’ha vista evolvere da certification authority a provider a tutto tondo di servizi avanzati, con risultati di tutto rilievo. Oggi infatti la società conta più di 5,5 milioni di certificati di forma digitale, quasi un milione e mezzo di caselle di posta Elettronica Certificata, oltre 600 milioni di documenti conservati in modalità sostitutiva e già più di 20.000 clienti attivi per Legal Invoice, il servizio cloud di fatturazione elettronica, lanciato poco meno di un anno fa. Con tre sedi in Italia e circa 200 dipendenti, InfoCert ha chiuso il 2014 con un fatturato superiore a 41 milioni di euro, con un incremento del 30% rispetto ai 32 milioni del 2013, che a sua volta aveva fatto registrare un’analoga crescita rispetto all’anno precedente. Una progressione di tutto rispetto, soprattutto se si considera che il mercato nel suo complesso ha mostrato andamenti sostanzialmente piatti: la ragione di questo successo, nelle parole di Danilo Cattaneo, direttore generale di InfoCert, è da ricercare nel fatto che “continuiamo a investire in Ricerca & Sviluppo, anche per realizzare e proporre servizi in grado di abilitare nuove modalità di business, e non semplici soluzioni per adempiere a obblighi normativi”.

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Flessibilità e scalabilità

Ci hanno invece pensato Pierpaolo Benintende, direttore marketing, e Pasquale Chiaro, product marketing manager, a illustrare nel dettaglio la nuova soluzione SecureDrive, che permette di memorizzare in cloud i propri file e sincronizzarli con tutti i dispositivi dell’utente, in modo da averli sempre disponibili e aggiornati all’ultima versione anche su tablet o smartphone. Grazie alla sincronizzazione continua e al versioning dei documenti, SecureDrive consente inoltre di effettuare il backup dei dati eliminando il rischio di perdita dei file per guasto dell’hardware o per una modifica accidentale. Ma non solo: il servizio di “Managed File Transfer” sicuro permette poi di condividere file con clienti e fornitori garantendo la confidenzialità delle informazioni e superando i limiti della email.

Va anche detto che SecureDrive è una soluzione “trusted”, che oltre a beneficiare della garanzia di InfoCert, utilizza una tecnologia brevettata che assicura completa integrità dei documenti e delle informazioni archiviate rendendo i dati sicuri contro modifiche, cancellazioni o ripristino di backup non autorizzati. SecureDrive può essere adattato a molteplici esigenze con diverse opzioni d’accesso: l’interfaccia web, il client su desktop oppure una pratica app per iOS e Android. La versione per aziende, inoltre, consente di scegliere tipologia e numero di dispositivi da autorizzare all’accesso per ogni utente, nonché numero di utenze, ruoli e autorizzazioni.

Infine, il servizio può essere configurato sul cloud privato dei clienti, su quello di InfoCert, oppure ancora sul cloud di terze parti. Per quanto riguarda il cloud di InfoCert, la società sottolinea che vi è sempre la garanzia di residenza di dati entro i confini nazionali italiani. È anche per questo che con SecureDrive i responsabili IT possono finalmente definire regole chiare di governance sui dati aziendali, garantendo nel contempo ai propri utenti la flessibilità di cui hanno sempre più bisogno oggi.

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