Magnetofono 2.0

Cedat85 investe nel futuro

I primi esperimenti per registrare suoni su supporti magnetici risalgono al Telegrafono di Valdemar Poulsen nel 1898. Nel 1934, dopo anni di ricerche, AEG in collaborazione con Telefunken, brevettò il dispositivo denominato Magnetophon K1. Da allora, i registratori a bobina furono perfezionati e diventarono sempre più piccoli e trasportabili. Nel 1963, grazie alla diffusione del transistor, la Philips introdusse la musicassetta (K7) e il primo registratore portatile (modello EL 3302). Quella tradizione di ricerca rivive, grazie alla rivoluzione digitale, in soluzioni software innovative che permettono di gestire l’intero processo di trasformazione di un discorso parlato in testo scritto.

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Non a caso, si chiama Magnetofono, la soluzione di Cedat85 pensata per la trascrizione automatica degli atti della PA. L’azienda ha iniziato la ricerca nel campo del riconoscimento automatico della voce, collaborando attivamente con IBM, fino a brevettare un sistema di resocontazione in diretta, interamente digitale, basato su un sistema proprietario di trascrizione automatica (speaker indipendent) con sincronizzazione di audio e testo. Tale sistema consente la trasmissione dell’audio in diretta in qualsiasi luogo e quindi rende non più indispensabile la presenza dei resocontisti professionisti nella sede, dove è necessario eseguire la trascrizione degli atti.

Nella migliore delle tradizioni dell’industria informatica, Cedat85 nasce nel 1985 e a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, in una stanza di tre metri per tre. Con un fatturato di gruppo di sei milioni di euro nel 2014, Cedat85 rappresenta il punto di riferimento nel mercato della tecnologia del parlato. In questi 30 anni, l’azienda è stata sempre in prima linea nello sviluppo di tecnologie per il riconoscimento vocale e la verbalizzazione automatica con applicazioni che vanno dal mondo dei media alla pubblica amministrazione centrale e locale.

Per celebrare e raccontare i 30 anni di evoluzione delle tecnologie del linguaggio tra passato, presente e futuro, le voci di Roberto Vacca, ingegnere sistemista e scrittore, Marco Camisani Calzolari, scrittore e docente universitario di comunicazione digitale. «Il riconoscimento vocale – ha detto Gianfranco Mazzoccoli, AD di Cedat85, in occasione dell’evento romano – è una delle operazioni che più avvicinano l’elaborazione di un computer a quella del cervello umano. Le soluzioni che abbiamo sviluppato sia nel campo del riconoscimento vocale sia nella verbalizzazione automatica, permettono di fare cose impensabili fino a pochi anni fa».

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