Al via la VI Edizione dell’Ecommerce Day

Il 9 giugno 2015, al Mirafiori Motor Village di Torino, si terrà la VI edizione dell’Ecommerce Day, l’evento nazionale dedicato al mondo del commercio elettronico

L’ Ecommerce Day si rivolge a imprenditori, decision maker, professionisti del settore, giornalisti e a chiunque sia interessato a scoprire il mondo del commercio elettronico nella sua totalità. Il successo delle cinque edizioni precedenti, tenutesi in quattro diverse città italiane (Torino, Genova, Bari, Villarbasse), è stato molto incoraggiante: una platea di circa 1300 partecipanti dal vivo e 12500 in streaming, 67 relatori e 33 imprese e associazioni coinvolte.

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Quest’anno, oltre agli aggiornamenti e le informazioni in merito alle attività principali che caratterizzano l’e-commerce, (sviluppo, web marketing, aspetti legali e fiscali, logistica, assistenza clienti), verrà dato un ruolo di primo piano al tema della multicanalità, una strategia di relazione con gli utenti la cui importanza sta crescendo in maniera vertiginosa anno dopo anno.

Abbiamo intervistato Samuele Camatari, CEO di Jusan Network, azienda che organizza diverse iniziative legate al mondo dell’ecommerce (Accademia dell’ecommerce, Ecommerce Guru, Ecommerce 360, Ecommerce Day) per fare il punto su questo settore.

Qual è lo stato dell’arte dell’e-commerce in Italia?

In Italia, nel 2014, il valore dell’e-commerce è cresciuto dell’8%, stimolato dall’aumento del mobile (+ 20,4%) raggiungendo una quota di 24,2 miliardi di Euro. Gli acquirenti online italiani sono oltre 16 milioni e, di questi, 11 milioni effettuano almeno un acquisto online al mese. Nonostante questi dati lascino presumere che il valore sia positivo, confermando che, a dispetto di un’economia generale stagnante, il mercato dell’e-commerce stia crescendo in maniera lenta ma graduale, l’Italia risulta ancora indietro rispetto ai risultati ottenuti da paesi come gli Stati Uniti, la Cina e la Gran Bretagna.

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La diffusione di Internet, ancora lontana dagli standard degli altri Paesi, è uno dei tanti fattori che inibiscono lo sviluppo dell’e-commerce nostrano. Le imprese che vendono online sono solo il 4% del totale; nonostante il potenziale del Made in Italy, il mercato è poco competitivo, e i finanziamenti volti a investire sull’e-commerce italiano sono ancora lontani dal garantire una copertura efficace.

Quali sono i settori in cui si sta investendo di più?

Il settore che sta sperimentando il tasso di crescita più alto è quello dell’informatica (+26%), seguito dall’abbigliamento (+23%) e dall’editoria digitale, con una crescita del 21% dal 2014.

Per quanto riguarda il fatturato totale, è il tempo libero a mantenere una posizione di preminenza (49% del fatturato e-commerce), seguito dal turismo (30%), dalle assicurazioni (4%), dai centri commerciali (4%), dalla moda (2%) e dall’editoria (2%). Per quanto riguarda gli investimenti relativi all’anno 2015, le attività di marketing e di promozione sono considerate i settori primari dal 30% delle aziende italiane, seguite dagli interventi volti a migliorare l’user experience dei siti (27%). Al terzo posto è il settore del mobile, prioritario per il 15% delle aziende, mentre l’infrastruttura tecnologica si attesta al 12%.

Dal punto di vista della tecnologia quali novità all’orizzonte?

In un’era dominata dalla digitalizzazione, l’interesse crescente da parte degli utenti nei confronti degli strumenti offerti dalla rete sta portando allo sviluppo di tecnologie sempre più diversificate e originali, dedite a garantire servizi migliori e innovativi. In particolare, i settori della logistica e dei pagamenti vanno attraversando significativi passi avanti: nel primo caso, basti pensare a “Express Box”, un’opzione di consegna con ritiro degli ordini presso gli uffici postali. Il servizio è stato lanciato da Vente Privèe in collaborazione con Poste Italiane. Un altro caso di successo, è Tigros Drive, un servizio equivalente al “click-and-collect” britannico, implementato a Milano, Como, Varese e in Piemonte. Per quanto riguarda il settore dei pagamenti, progressi importanti vengono effettuati sia da start-up che da grandi aziende, come il Gruppo Sella. Il Gruppo, da sempre impegnato a innovare i propri servizi, ha lanciato nel 2008 la prima app per iPhone dedicata al mercato italiano, ha presentato al pubblico Hype, un nuovo modo di gestire i propri soldi: si tratta di un conto di moneta elettronica con annesso un codice IBAN. L’applicazione permette di ricevere e inviare denaro in tempo reale, gestendolo nella maniera più comoda e sicura.

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La sicurezza resta ancora un problema per gli utenti

La sicurezza rientra tra le principali preoccupazioni degli utenti, soprattutto in materia di pagamenti e privacy. La fiducia è la chiave che permette all’utente di rivolgersi in totale sicurezza al sito e-commerce di riferimento. La mancanza di fiducia scaturisce da questioni diverse, in parte dovute al comportamento scorretto che i gestori di alcuni siti e-commerce possono usare approfittando della sprovvedutezza degli utenti, e, in molti altri casi, dalla disinformazione degli stessi. Questi ultimi, infatti, quando navigano su Internet, non dispongono di sufficienti informazioni per poter stabilire l’affidabilità o meno di un sito, con conseguenti ritrosie e insicurezze. Per questo motivo, sono sempre di più le aziende che decidono di dotarsi di sigilli e certificazioni particolari atti a garantirne la totale affidabilità, impegnandosi a inserire nei propri siti le informazioni obbligatorie da fornire ai consumatori, così da rassicurarli e fidelizzarli. Per quanto riguarda la privacy, un passo avanti importante è stato svolto con la normativa sui cookie: a partire dal 2 giugno è stato approvato il kit di implementazione della cookie law, concepito per permettere di potenziare i diritti degli utenti internet e di salvaguardare al tempo stesso il proseguimento delle attività delle aziende che utilizzano i cookies (e-commerce, online advertising).