Data center transformation: cresce il ruolo dei service provider

Nel 2017, il 60% degli asset IT sui quali le aziende si appoggiano per il business e i servizi da erogare sarà gestito in colocation, hosting o cloud data center. New Datacenter Demands: Aruba e IDC ne parleranno a Firenze il 26 novembre

Immaginate un’epoca in cui ogni individuo possiederà cinque device, gli utenti mobili saranno 4 miliardi, il volume di dati generato sarà pari a 24 zettabyte, ovvero 6,75 TB per persona al giorno. Quell’epoca richiederà alle infrastrutture IT una capacità incredibilmente superiore a oggi. IDC fissa quella data molto più vicina di quanto si creda: nel 2018. E nel 2018, per poter gestire una simile domanda, IDC ritiene che i data center dovranno raddoppiare il numero di core installati rispetto ad oggi. Un’evoluzione insostenibile per molte strutture aziendali attuali.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Un’evoluzione che infatti si traduce, oltre che in un numero di core nettamente superiore, in requisiti ancora più elevati in termini di continuità, scalabilità, efficienza, sostenibilità energetica e interoperabilità tra ambienti fisici e virtuali, tutti requisiti imprescindibili per i nuovi modelli IT dettati dal digital business.

Non è quindi un caso che, secondo IDC, già a partire dal 2017 il 60% degli asset IT sui quali le aziende si appoggiano per far girare il business ed erogare servizi sarà gestito in colocation, in hosting o attraverso data center in cloud. Perché non tutte le aziende riusciranno a gestire autonomamente e in house la trasformazione dei propri data center. Anzi, la capacità di far leva – in parte o in toto – su data center di terzi sarà secondo IDC una delle principali chiavi per fornire all’IT aziendale quell’agilità di ruolo da tempo ricercata – per erogare risorse, non gestire sistemi – e per consentire alle imprese di accelerare il percorso d’innovazione per una maggiore competitività.

Leggi anche:  La nuova generazione di workstation di Lenovo punta a superare ogni limite alla produttività nei nuovi ambienti di lavoro

In questo contesto, evidenzia IDC, i service provider stanno avviando enormi investimenti per grandi data center in grado di supportare la crescente richiesta dei loro clienti di infrastrutture IT più efficienti dal punto di vista dei costi e delle prestazioni. Il numero di mega data center sta aumentando, con scale di efficienza inavvicinabili dalla gran parte delle aziende. IDC calcola per esempio che i 218 data center cosiddetti hyperscale attivi nel mondo coprano attualmente il 2% di tutto lo spazio occupato dai data center in generale, ma ospitino al loro interno ben il 18,7% di tutti i server installati.

L’evoluzione dei data center e le strategie di data center transformation saranno al centro di un apposito evento organizzato da Aruba in collaborazione con IDC a Firenze il prossimo 26 novembre. Dal titolo New Datacenter Demands, l’evento offrirà un’occasione di confronto per IT Manager, CIO e decision maker rispetto ai modelli e agli standard più attuali in tema di trasformazione dei data center e di roadmap evolutiva dei servizi infrastrutturali. Chairman dell’evento sarà Fabio Rizzotto, senior research and consulting director di IDC Italia.

“Anche nel nostro Paese stiamo assistendo a un ruolo crescente dei service provider nel nuovo panorama che il cloud e in generale l’esternalizzazione delle risorse ICT stanno delineando. Per le aziende aumentano le aspettative e le implicazioni di business, dal momento che alla trasformazione tecnologica si accompagna uno shift di competenze e processi sempre più pervasivi”, commenta Rizzotto.
Al termine dell’evento sarà organizzata una visita al data center (IT1) di Aruba ad Arezzo, una struttura di 5.000 mq.