C’è la Russia dietro il cyber attacco all’aeroporto di Kiev?

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Il governo ucraino punta il dito contro i confinanti di Mosca: avrebbero utilizzato BlackEnergy per prendere il controllo dei server

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Solo qualche giorno fa l’azienda di sicurezza Eset, che produce un famoso antivirus, aveva analizzato il divenire di un pericoloso malware, definito BlackEnergy, che aveva messo al tappeto migliaia di residenti ucraini, rimasti senza corrente elettrica. La stessa minaccia sarebbe stata utilizzata ancora una volta, se dovesse essere confermata la pista del black-out elettrico, da hacker russi, per violare e controllare alcuni server all’interno dell’aeroporto di Kiev. La notizia, riportata dalla Reuters, mette sotto nuova luce la necessità di mettere al sicuro infrastrutture critiche per il controllo degli impianti, vitali sotto molti punti di vista.

Dritto a Mosca

Interfax, un’agenzia stampa ucraina, vicina a fonti governative, avrebbe confermato i primi risultati dell’indagine che avrebbero riscontrato nel Cremlino l’origine dei cyber attacchi a Kiev. Non si tratterebbe dunque di hacker indipendenti ma, come poteva immaginarsi, di persone sponsorizzate dal Cremlino. “Gli specialisti dello State Service of Special Communications hanno bloccato un possibile attacco hacker dalla Russia – ha dichiarato un portavoce della sezione Anti-Terrorist Operation nazionale – le analisi hanno stabilito che una delle workstation dell’aeroporto Boryspil è stata infettata dal virus BlackEnergy. Il PC è stato disconnesso dalla rete generale e ora sono in corso ulteriori accertamenti”.

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