GCHQ: è legale spiare i cittadini inglesi

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Secondo un tribunale britannico, la controparte europea della NSA ha tutto il poter di sorvegliare gli utenti tramite il proprio codice di condotta

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Un pesante colpo alla libertà digitale dei cittadini europei è arrivato dall’Investigatory Powers Tribunal (IPT) inglese, che ha sentenziato come le spie della Government Communication Headquarter, partner britannico della NSA, possono svolgere tranquillamente il loro lavoro di spionaggio a danno degli utenti di sua maestà, senza ledere alcun diritto. Secondo l’IPT, le azioni dell’agenzia sono in regola con il codice di condotta autoimposto agli agenti, che legittima alcune operazioni e consente di non andare oltre ciò che l’organo deve svolgere in difesa della sicurezza nazionale.

Cosa può fare

Uno dei modus operandi principali della GCHQ è l’installazione di malware all’interno di computer individuati, che possono prendere il controllo della videocamera e del microfono degli intercettati, monitorati poi anche tramite segnale GPS e metadati lasciati in rete. Nulla di più e nulla di meno di quanto è possibile ai federali della National Security Agency, presi come esempio dalla controparte europea. I dubbi sulle manovre della GCHQ erano stati sollevati  dagli attivisti di Privacy International che, assieme ai provider britannici, avevano chiesto al tribunale di avviare una procedura di verifica sugli interventi degli agenti. Da parte sua la denuncia era servita per far ammettere all’agenzia l’uso di alcune tecniche “estreme” di sabotaggio telematico, eticamente poco condivisibili ma, stando all’IPT, del tutto consentite.

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