Onde gravitazionali: la scoperta pronta a rivoluzionare la scienza

onde gravitazionali

Domani una conferenza stampa congiunta UE-USA potrebbe svelare una scoperta fondamentale, che pone le basi dalla teoria di Albert Einstein

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Cosa sono le onde gravitazionali? Ancora non è dato saperlo, almeno non nella pratica. In teoria si tratta di increspature dello spazio tempo generate dalla fusione di grandi buchi neri. La possibilità dell’esistenza di un tale fenomeno (di cui trattano, tra l’altro, anche recenti film hollywoodiani) è stata concettualizzata oltre cento anni fa da Albert Einstein, quando all’interno della famosa dottrina della relatività genetica parlò della possibile esistenza, nello spazio, di tali fenomeni, dovuti a fattori casuali ma evidenti. Ne sapremo di più domani, quando l’European Gravitational Observatory terrà una conferenza congiunta con Washington.

La ricerca

La storia odierna è che i ricercatori avrebbero individuato un agglomerato formato da due buchi neri in grado di generare tali onde, che proprio come quelle marine, si propagano per una certa durata nello spazio. Dai due buchi, rispettivamente di 29 e 36 masse solari, gli scienziati avrebbero dunque ricevuto i segnali in grado di confermare l’esistenza delle onde gravitazionali. Per capire in che modo la scoperta rivoluzionerebbe il concetto che abbiamo dello spazio-tempo, basti pensare che all’interno di un buco nero come quello individuato dalla scienza, i valori a cui ci riferiamo per misurare la distanza e il passare delle ore, avrebbero una struttura modificata, che si evolve a seconda della propagazione delle onde. In questo modo sarebbe possibile ipotizzare contesti del tutto innovativi, dove non è più possibile parlare di metri, chilometri, secondi e ore, almeno non alla maniera odierna.

Leggi anche:  iPhone 15, Apple potrebbe avvicinare gli smartphone al VR