Apple: rischio ban in Cina per gli iPhone 6

La compagnia americana è stata accusata di plagio dalla nazionale Baili per il suo smartphone 100C

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Ci sono momenti in cui la burocrazia va oltre ogni logica. E questo è proprio uno di quei momenti. La pluri-conosciuta Apple è stata accusata dalla meno nota Baili di plagio. Per cosa? A causa del design del suo 100C, fin troppo simile all’iPhone 6, uscito un paio di anni fa. L’ufficio per la proprietà intellettuale di Pechino ha sentenziato la scorsa settimana sull’infrazione, da parte della Mela e del suo distributore cinese Zhongfu Telecom, di un brevetto posseduto dalla compagnia di Shenzen, circa la forma di costruzione dello smartphone 100C.

Cosa succede

Si tratta di una questione preoccupante per Cupertino? A rigor di logica no, vista la premessa ma i cavilli legali esistono proprio per rendere questioni del genere molto più interessanti. “L’iPhone 6 e l’iPhone 6 Plus hanno differenze minime rispetto al cellulari di Baili. La media dei consumatori potrebbero non notarle. Per cui il caso rientra nella categoria della protezione dei diritti sui brevetti” – ha spiegato l’ente di Pechino. Stranamente, in ballo vengono tirati i due precedenti modelli di cellulare e non gli ultimi, 6S e 6S Plus, pur identici a quelli presi in considerazione in Oriente. Sta di fatto che Baili ha già vinto un’ingiunzione che potrebbe obbligare Apple a rimuovere i due modelli dai negozi in Cina anche se la multinazionale guidata da Tim Cook si è già appellata al grado di giudizio più ampio, che dovrebbe tornare sulla vicenda per emettere una sentenza definitiva a breve. Fino a quel momento i cinesi potranno ancora acquistare gli iPhone della disputa.

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