I big data visti da Talend

In un’intervista realizzata nel corso del recente evento Cloudera Sessions, Talend offre il proprio punto di vista sulle nuove tecnologie di gestione dei dati e sull’andamento del mercato

L’argomento è quello approfondito durante l’evento milanese di Cloudera: Big Data. Si tratta di uno dei principali trend di questo periodo nell’evoluzione delle tecnologie IT e ne parliamo con uno dei protagonisti attuali, Talend e, nello specifico, con Massimo Tripodi, Sales Country Leader per l’Italia. «Oggi c’è un estremo interesse per questa tecnologia – esordisce Tripodi – con la differenza che, rispetto a qualche anno fa, ora se ne comprendono bene l’utilizzo e i benefici». Ma qual è l’apporto di Talend alla diffusione di queste nuove tecnologie e alla loro implementazione in ambiti così diversi quali quelli che si vedono nascere oggi? «Innanzi tutto i big data sono una tecnologia che oggi viene utilizzata in ambiti che vanno dalla manutenzione predittiva all’agricoltura biosostenibile, passando per il supporto ai clienti che stiano facendo acquisti in un grande magazzino, per esempio. Talend rappresenta uno dei fattori abilitanti nell’adozione tecnologica, perché i nostri strumenti riducono la curva di apprendimento delle nuove tecnologie e le rendono più facilmente efficaci, per risolvere problemi concreti». Naturalmente, spiega ancora Tripodi, occorre tenere presenti le evoluzioni in corso nel mercato, come quella che vede i Big Data non più come semplice evoluzione del Data Warehouse, ma come elemento di implementazione e integrazione dei big data con il cloud in chiave IoT, Internet-of-Things.

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Il mercato italiano e i piani per il futuro

Il fatto che Talend abbia deciso di aprire una filiale diretta in Italia è testimonianza dell’interesse dell’azienda per il nostro Paese e, naturalmente, anche delle potenzialità del nostro mercato per gli investimenti nel settore IT in generale e Big Data in particolare. «Talend si posiziona nel mercato big data con una soluzione completa per la gestione del dato -, continua Tripodi -. Ma il tema principale che affrontiamo con i nostri clienti è quello dell’implementazione del Data Lake (evoluzione del Data Warehouse, ndr). L’impegno di Talend in Italia è testimonianza dell’importanza e dell’effervescenza di questo mercato».

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Per l’anno prossimo Talend, oltre ad ampliare ulteriormente la rete dei propri partner, potrebbe investire anche con una presenza diretta sul territorio romano. «Abbiamo due tipologie principali di partner: System Integrator e Var (Value-added reseller) e il nostro obiettivo per l’anno prossimo è quello di raggiungere una decina di partner attivi». Un progetto aiutato anche da un altro fattore importante di differenziazione dell’azienda, come spiega ancora Tripodi: «Abbiamo un modello basato sul software open source, che rendiamo disponibile gratuitamente per valutazione all’interno della community. L’Italia è, tra parentesi, stabilmente tra i primi 5 Paesi EMEA in termini di download della community edition, il che suffraga, ancora una volta, l’interesse di Talend per il nostro Paese».

Talend, nata nel 2006 in Francia, ha deciso di spostare, nel 2010, il proprio quartier generale negli Stati Uniti, a Redwood Shores, nella Silicon Valley, dove tuttora si trova. Nel corso del corrente anno 2016, poi, Talend ha deciso di quotarsi al Nasdaq. «Talend è entrata nel Quadrante Magico Gartner lo scorso agosto come leader per gli strumenti di Data Integration – conclude Tripodi – e nel primo trimestre di quest’anno ha sviluppato un fatturato pari a 25 milioni di dollari, con una crescita del 38% sull’anno scorso. Si tratta di un trend stabile e ormai consolidato».