Bitcoin torna in alto: mai così bene dal 2014

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La criptomoneta viene scambiata a 774 dollari sulla borsa di riferimento itBit, recuperando i punti di svantaggio accumulati dal febbraio di due anni fa

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Sarà l’effetto Brexit, sarà la nuova presidenza Trump ma Bitcoin vive una seconda giovinezza. La moneta digitale ha raggiunto una quota di scambio pari a 774 dollari la scorsa settimana, sulla borsa di riferimento itBit con sede a New York. Tradotto vuol dire quasi un punto in percentuale guadagnato al giorno da quando, nel febbraio del 2014, era cominciato un lento declino. Eppure, a novembre di quest’anno, i Bitcoin avevano perso ben 9 punti, rimettendo in discussione la stabilità del sistema. Che la criptomoneta sia incline a sobbalzi del genere è più che risaputo ma le questioni politico-economiche internazionali creano ancora più disagio intorno all’infrastruttura classica che, prima o poi, dovrà cedere il passo a strumenti idonei alla liquidità del commercio organico e digitale. Ergo: l’anonimato e l’aumento dell’accettazione della valuta possono rappresentare un vantaggio reale in tempi di persistente crisi globale.

Spinta indiana

In realtà, una grande spinta al mercato dei Bitcoin è arrivata dall’India, da quando il governo ha messo al bando i tagli di banconote da 500 e 1.000 rupie, per contrastare l’evasione fiscale. I possessori di tali biglietti, i più comuni nel paese e corrispondenti alle nostre 6 e 12 euro, si sono affrettati a cambiarli in banca con banconote più piccole e, in qualche caso, destinando qualche somma alla conversione in moneta criptata decentralizzata, da usare anche solo come cassaforte temporanea. Non a caso Zebpay, app usata per scambiare rupie con Bitcoin, è stata scaricata in India, a novembre, con un rate del +30% rispetto alla solita media. Indice di un maggiore affidamento dei cittadini alla cryptocurrency, considerata attualmente quasi più sicura della controparte consolidata.

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