Hacker contro la Banca Centrale della Russia: 31 milioni di dollari spariti

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Poco prima del weekend, l’istituto ha confermato il breach interno che ha permesso a cyber criminali di sottrarre l’elevata cifra da diversi account

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La Banca Centrale della Russia è caduta sotto un pesante attacco hacker, la cui conseguenza parla di circa 31 milioni di dollari (più o meno 2 miliardi di rubli) svaniti nel nulla, o meglio, finiti nelle mani dei furbacchioni della rete. Il responsabile Artyom Sychyov lo ha confermato poco prima del weekend, affermando come i cyber criminali abbiano tentato di andare anche oltre, con l’obiettivo di portarsi a casa 5 miliardi di rubli. Non è chiaro in che modo i ladri siano riusciti a intrufolarsi negli account dei clienti, a quanto pare sfruttando delle false credenziali per trasferire poi le somme di denaro altrove.

La denuncia

L’hacking arriva dopo giorni, settimane anzi, in cui gli ufficiali e i tecnici del paese avevano alzato il livello di guardia contro possibili minacce a enti e istituti di credito provenienti dall’estero. Spie e agenzie terze avrebbero voluto seminare il caos nel sistema bancario interno attraverso un lancio coordinato di azioni, dagli attacchi reali alle reti alla diffusione di false notizie sui principali network circa il tracollo dell’economia finanziaria russa. Il primo punto sta certamente andando meglio di quanto circoli oggi sui social media, dove la lotta a fake ed eventi non confermati rende più semplice districarsi tra post e affermazioni infondate. Più preoccupante allora la situazione della protezione delle infrastrutture di Mosca, spesso pronte a colpire obiettivi in rete piuttosto che a patire danni di tale portata. Qualcosa sta cambiando? Sicuramente e non solo sotto il profilo governativo ma nel più ampio, e pericoloso, mondo dell’hacking indipendente.

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